Titolo: Desolation
Regia: Sam Patton
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Abby decide di spargere le ceneri del
marito defunto in un bosco dove sembra trovare una pace interiore.
Fino a quando incontra un uomo misterioso.
Il sotto filone del backwoods-horror è
sempre stata una peculiarità americana anche se qui prende una
deviazione quantomeno diversa rispetto ad altre pellicole.
Il bosco o la foresta sono location
suggestive dove possono spuntare dal nulla bifolchi o serial killer
pronti come sempre in America a volerti uccidere mentre da noi in
Europa magari riesci pure a farti qualche amico. In questo caso la
seconda scelta.
I serial killer ma di quelli
caratterizzati così male che se questo era lo scopo, ovvero renderlo
misterioso ma anche nel non-sense di fondo, allora il regista ci è
proprio riuscito.
Il grosso problema del film di Patton
che gira un indie con una buona messa in scena anche se dalla sua ha
evidenti lacune per quanto concerne la fotografia, è l'intento o
meglio come tutta una serie di azioni accadono
assolutamente ingiustificate e gratuite oltre che senza senso.
A partire dall'arrivo
dell'escursionista che viene visto dal bambino e che per tutta la
durata del film risulta davvero imbarazzante con un rape e revenge
finale piuttosto fiacco e assolutamente senza senso. In particolar
modo nemmeno alla fine ci viene svelato il perchè di tanta
voglia di uccidere chiunque si incroci durante il cammino e
soprattutto c'è una scena abbastanza ironica, quasi trash, dove
l'escursionista cammina trenta metri dietro le protagoniste senza un
obbiettivo e con i dialoghi delle stesse veramente assurdi (si finisce
con il gas urticante per orsi).
Con un primo atto descrittivo che già
pone i suoi dubbi sul perchè evadere dopo la morte del marito
proprio in un bosco e portando un ragazzino che sembra ancora nel
mondo dei sogni per non aver elaborato il lutto.
L'amica poi molto carina che cerca di
far rilassare la protagonista con erba e vino e dei dialoghi che
servono a prendersi il giusto tempo per arrivare ad un ritmo
soporifero, una totale mancanza di colpi di scena, sparizioni che
avvengono dal nulla e ripeto una difficoltà nel mettere insieme
degli elementi disordinati, piuttosto scontati e con un finale happy
ending veramente brutto e senza senso.
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