Titolo: Valerian e la città dai mille
mondi
Regia: Luc Besson
Anno: 2017
Paese: Francia
Giudizio: 3/5
Anno 2740. Il Maggiore Valerian, agente
governativo, e il sergente Laureline, sua fidata partner, vengono
inviati in missione dal Ministro della Difesa nel caotico e
intradimensionale Big Market del pianeta Kirian, allo scopo di
mettere in salvo l'ultimo convertitore Mül rimasto. I Mül sono un
popolo che si crede estinto, ma attorno al loro destino vige un
misterioso segreto militare. E il mistero si fa più fitto quando
Valerian e Laurelin raggiungono Alpha, la Città dei Mille Pianeti:
un'enorme stazione spaziale minacciata dall'interno da una zona
radioattiva in rapida espansione.
La fantascienza spazia attraverso il
grande immaginario di autori, sceneggiatori, illustratori, scrittori
e infine registi. Negli ultimi anni siamo quasi assuefatti dalle
grandi produzioni e dai colossal che stanno imperversando nelle sale
tra l'altro con ottimi risultati per quanto concerne la scrittura e
la messa in scena.
Blade
Runner 2049,
Alien-Covenant,
Guardiani
della galassia 2, e in
minor misura Star
Wars- Rogue One.
Di solito in quasi tutti i film i temi si prendono molto sul serio
portando a riflessioni e ideologie che spaziano su diversi
argomenti.
Nella sua ultima fatica Besson esplora
soluzioni visive divertenti e a tratti originali. Scherza e si prende
gioco come faceva ne IL QUINTO ELEMENTO trasformando tutto in una
parodia, in un giocattolone o meglio un videogioco virtuale come il
meccanismo che Valerian usa all'inizio del film per impossessarsi
degli oggetti magici.
Diciamo che ci sono gli esserini che
appartengono al mondo di ARTHUR E IL POPOLO DEI MINIMEI e poi il
bisogno di esplorare il più possibile esagerando in alcuni punti ma
sempre restando confinato nel terreno sci-fi & fantasy nel quale
Besson dimostra comunque di avere sempre un buon ritmo e di voler
inondare lo spettatore con tutto il suo bagaglio artistico.
Valerian è il punto più alto del
regista per incastrare mappe spaziali e dar via al suo universo che
tanto bramava. E non parlo solo per la difficoltà e l'ambizione del
progetto, per il più alto budget francese di sempre, per alcune
scelte attoriali discutibili anche se ancora una volta il regista
dimostra di padroneggiare bene gli attori che rimangono comunque in
secondo piano rispetto a tutto il resto con una recitazione spesso
oltre misura ma proprio per questo auto ironica e divertente.
Dagli uccelli antropomorfi che
ricordano il coro della tragedia greca, al capitano "Nemo"
e la parentesi in fondo agli oceani, allo spazio virtuale quando si
varcano i portali, al salto intergalattico di Valerian e le creature
comunque per la maggior parte suggestive.
Quando IL QUINTO ELEMENTO incontra
AVATAR il risultato è VALERIAN, in due parole una storia d'amore che
si conclude nel migliore dei modi.
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