Titolo: Pan
Regia: Joe Wright
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Nella II Guerra Mondiale, il piccolo
Peter è un orfano a Londra, impegnato a scontrarsi con la
mefistofelica suora direttrice, che in segreto vende bambini al
pirata Barbanera. Prevelevato da una nave volante di quest'ultimo e
portato sull'Isola che Non C'è, capirà di essere l'elemento
fondante di una profezia che riguarda la sua stessa identità:
imparerà a volare e affronterà Barbanera, in compagnia
dell'avventuriero Uncino e della dinamica Giglio Tigrato .
Alla fine per essere un prequel è
abbastanza onesto l'ultimo film del poliedrico Wright Joe (visto che
i Wright cominciano ad essere diversi ormai). Un film d'avventura
recitato bene, con stile, movimenti di camera azzeccati, un cast che
svolge bene il suo ruolo (in questo il regista ha una particolare
verve nel lavoro con gli attori) e forse un po troppa c.g che in più
momenti stona o diventa facilmente trash (la battaglia in cielo tra
aerei e galeoni volanti non si può vedere).
Ora Wright si trova ad avere un budget
colossale e deve riproporre questo fenomeno dei fantasy moderni
rivisitati che annientano ancora di più lo spirito della storia.
MALEFICENT, BIANCANEVE E IL CACCIATORE, non facente parte delle fiabe
ma simile nello svolgimento e anche IL SETTIMO FIGLIO e rischiava di
arrivarci anche ALICE IN WONDERLAND di Burton che all'ultimo ha
scansato questo terribile destino pur girando di fatto due semi
schifezze.
Qui ci troviamo nell'universo Disney
dentro un altro universo che appartiene ai classici.
Troviamo la Londra cupa e fumosa di
Dickens, il mare dei caraibi di JACK SPARROW, HUNGER GAMES e una
storia d'amore che poteva essere interessante ma è devastata da dei
dialoghi banali e telefonati e infine le bellissime sirene. Se
contiamo la flemma di Jackman che sembra uscito da ONE PIECE e
Delevigne, il resto fa in fretta a scomparire lasciando dietro il
sipario proprio Peter e non Pan e la sua straorduinaria storia che
nulla c'entra con questo film ucciso inesorabilmente dai suoi
sceneggiatori.
Il mito di Berrie è lì nascosto
dietro le pagine dolorose di un autore eccezionale che ha una
biografia ancora più spaventosa del destino di Peter Pan e che non è
stato sufficientemente caratterizzato nel film NEVERLAND.
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