Titolo: Kingsman 2-Il cerchio d'oro
Regia: Matthew Vaughn
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Fuori dalla sartoria Kingsman, Eggsy
viene attaccato da Charlie, un viziato candidato che nel film
precedente non aveva superato l'addestramento e ora è dotato di
braccio robotico. La Kingsman viene poi attaccata e quasi annientata,
tanto che rimangono solo Galahad - ossia Eggsy - e Merlino. Insieme
scoprono che di fronte a una tale disperata emergenza devono
rivolgersi ai cugini americani: gli Statesman, tra cui spiccano gli
agenti Whisky, Tequila e Ginger Ale, mentre a capo del tutto c'è
Champagne. Insieme a loro cercheranno di sventare lo spietato piano
di Poppy, una potentissima narcotrafficante che sta ricattando il
governo degli Stati Uniti per ottenere la legalizzazione di ogni tipo
di droga.
Il secondo capitolo della parodia del
nuovo agente segreto british che diventa yankee è un action
incredibile e stroboscopico dove per un attimo il regista non sembra
mai darsi pace cercando in tutti i modi di passare da una location
all'altra regalando colpi di scena e inseguimenti ai limiti del
praticabile e dell'inverosimile.
Infatti Kingsman-Il cerchio d'oro
diventa a tutti gli effetti qualcosa di impossibile che mette in un
angolino quanto di buono fatto con il primo capitolo per sottolineare
l'arrivo delle produzioni americane e quindi il budget che è volato
a dei livelli altissimi.
Godereccio, ironico, seducente,
patinato, un fumetto in piena regola firmato da quel pazzo
incredibile di nome Mark Millar in collaborazione con Dave Gibbons.
Vaughn ovviamente dopo i 414 milioni di
dollari incassati con il primo capitolo ha deciso così di dirigere
il suo primo sequel con un cast che vanta stelle di Hollywood a
raffica anche se non tutti riescono a lasciare il segno o ad essere
caratterizzati come si deve oltre che inserire figuranti che non
hanno proprio senso come Elton John in un ruolo tra l'altro molto
imbarazzante.
Oltre ad essere volutamente esagerato,
il film cerca di trovare spunti interessanti sui trafficanti di
droga, le nuove multinazionali che hanno più potere degli Stati che
attaccano, senza avere la benchè minima idea di ciò che stanno
facendo (in questo il personaggio di Poppy poteva dare di più senza
venir mostrata come uno stereotipo a cui negli anni soprattutto nel
cinema americano ci siamo abituati a vedere, qui in versione
super villain e madrina del narcotraffico con la fascinazione per i
robot, il rock e l'America anni '50). Questa scelta finalizzata e che
gioca a favore dell'incidente scatenante iniziale diventa geometrico
nel trovare poi le linee di demarcazione perfette facendo incontrare
i lord con i cowboy.
Usa e Gran Bretagna schierati assieme.
Se non fosse un film, l'idea di una partnership tra due delle più
grandi potenze della terra farebbe ancora più paura. E' così ancora
una volta qualcosa di inglese è diventato americano a tutti gli
effetti.
Come sempre intriso di citazioni tra
cui spicca su tutti il cinema dei Cohen e in particolare FARGO.
I punti dolenti sono che ad un certo
punto tutto è così esagerato da farlo diventare un fumetto pulp
allucinato e grottesco ma che non riesce come nel primo Kick
Ass a diventare
politicamente scorretto e aggiungere alcuni tasselli originali e
divertenti. Qui tutto è così patinato, i personaggi sono sempre e
solo macchiette. Per fortuna che quello che il film deve fare lo
mantiene: ovvero divertire con quella spregiudicata sgregolatezza che
contraddistingue il cinema di Vaughn.
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