Titolo: Undisputed IV
Regia: Todor Chapkanov
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Yuri Boyka sta portando in alto il suo
nome nel mondo dei grandi campionati di combattimento quando una
morte accidentale sul ring lo costringe a mettere in discussione
tutto ciò che egli è e rappresenta. Quando scopre che la vedova di
chi ha inavvertitamente ucciso è in difficoltà, Boyka si offre di
combattere in una serie di incontri impossibili per liberarla da una
vita di schiavitù.
E arriviamo così al quarto capitolo
del nostro profeta occidentale delle arti marziali che forse se non
si ammazza di steroidi pure lui può puntare ad un futuro straight to
video meno deprimente e irrisorio. Scott Adkins torna di nuovo a
vestire i panni del pazzo psicopatico diventato il più inaspettato
grande eroe filmico sovietico. In questo film diventa pure amico con
un prete...
Un tamarro che in questa avventura
decide di redimersi trovandosi come sempre a dover sfidare i propri
demoni del passato e del presente per ottenere la libertà.
Ed è proprio la redenzione forse la
parte più pacchiana contando che il nostro lottatore si sente in
colpa per aver ucciso un atleta durante un combattimento e ora
promette alla moglie defunta risarcimenti e scuse.
Cambia il timone alla regia per una
saga che non punta molto sulla storia bensì sui combattimenti e le
mascelle, quelle toste che non ridono mai e che non fanno mai una
piega.
Boyka nell'ennesimo torneo che ricorda
esattamente quello del terzo capitolo trova qui un nemico che sembra
la copia identica di Baine, tale “Koshmar the Nightmare”, un
personaggio che ha look e nome giusto per sembrare un Ivan Drago 2.0.
il problema è che anche qui il nemico finale non ha la stoffa e
l'eleganza del nemico del terzo capitolo che faceva dell'arroganza la
sua garanzia di approvazione. Qui davvero si rasenta la pochezza
massima di trovare anche solo dei minimi elementi kitch per cercare
di dare forma e consistenza a un sequel che muore sul nascere.
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