Titolo: Padre D'Italia
Regia: Fabio Mollo
Anno: 2017
Paese: Italia
Giudizio: 3/5
Paolo voleva diventare un falegname o
un architetto, e invece fa il commesso in un megastore di arredamento
preconfezionato. Da poco è stato lasciato dal suo compagno Mario,
che sta provando a realizzare i suoi sogni (forse anche quelli
preconfezionati) insieme a un altro uomo. Una sera, mentre Paolo va
in cerca di Mario in un locale gay, incontra Mia, giovane donna
incinta che sembra non sapere cosa fare di se stessa, men che meno
della bambina che aspetta. Suo malgrado, Paolo si farà carico di Mia
e cercherà di riportarla a casa, intraprendendo un viaggio che
porterà entrambi in giro attraverso l'Italia del presente.
Come commedia il film di Fabio Mollo ha
quella componente in più che riesce a non farlo diventare del tutto
un'opera convenzionale come spesso capita nel nostro cinema. Ci sono
tanti elementi sul sociale, entrano in campo le fragilità di ognuno
di noi, i rapporti di coppia non sono mai stati così difficili in
questa post- contemporaneità liquida e alla deriva e infine i due
protagonisti riescono ad avere una caratterizzazione più che
discreta grazie anche a due attori interessanti.
Protagonisti, lui gay mollato da poco e
lei invece scapestrata e incinta, entrambi vittime di una società
che tende sempre più ad emarginare l'individuo, alla paura e
difficoltà ad appartenere a qualcuno, al ritorno alle origini (il
sud come vertice delle tradizioni) ma soprattutto come monolite dove
la "coppia" dovrà affrontare gli stessi interrogativi e le
insicurezze che gli accompagnano e che li tormantavano fin dal loro
incontro.
Il sud potrebbe continuare ad essere
arretrato come una certa tematica sui cui però il film non si
prefigge di dare didascalie o giudizi, come quello di difendere dalla
genitorialità omosessuale.
Il secondo lungometraggio di Mollo
riesce a trovare quelle scelte funzionali di macchina e di
improvvisazione tra gli attori per il suo taglio indie e fresco,
nonostante la sceneggiatura firmata da Mollo insieme a Josella Porto
in alcuni momenti sembra fermarsi per inquadrare solo i silenzi e i
vuoti dei personaggi. Alla fine il mutuo soccorso e l'aiuto
salvifico, se non dalle persone care, arriva proprio da chi meno te
lo aspetti.
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