domenica 10 settembre 2017

If...

Titolo: If...
Regia: Lindsay Anderson
Anno: 1968
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Un college inglese, dopo la pausa estiva, riapre le porte agli studenti. Tra il consueto svolgimento delle lezioni, le celebrazioni in chiesa e l'attività sportiva, il tempo libero è regolato dalle direttive di quattro "anziani" - detti le "fruste" - ai quali il consiglio degli studenti ha demandato il compito di educare i nuovi iscritti. Le reclute - dette la "feccia" - devono imparare un linguaggio gergale per far parte del gruppo; devono manifestare obbedienza e rispetto verso i "superiori" ed ogni trasgressione o manchevolezza è punita con umilianti sanzioni. Insofferenti della vita del college, Mick Travis ed altre due "fruste" evadono, ogni tanto, nella vicina cittadina in cerca di emozioni, e quando il corpo insegnante decide di intervenire per restaurare la disciplina e l'ordine interno, il loro rifiuto sfocia in aperta ribellione. Scoperto un deposito di armi in un magazzino che per punizione devono ripulire, il giorno della consegna dei diplomi, Mick e i suoi amici cominciano a sparare all'impazzata. Nel caos più completo ha inizio una vera e propria guerra.

Il genere fantapolitico, se poi così si può chiamare, anche se oggi sarebbe in disuso, ha avuto sicuramente la sua stagione d'oro e il suo bisogno di usare la settima arte per raccontare alcuni importanti questioni o temi scottanti che sorattutto in questo periodo politico e sociale stava cambiando. Il college come specchio della società borghese riflette molto bene il ruolo che possono avere le istituzioni, l'obbedienza e il potere nonchè il gioco forza sugli studenti, cavie o se vogliamo ancora "detenuti" che non possono fare altro che ubbidire a delle norme imposte dall'alto.
Il regista nato in India, non ha girato molti film ma è riuscito ad esempio a far diventare questo If...una sorta di cult britannico, un film che riesce ad essere politicamente scorreto, di contestazione, rivoluzionario e manifesto per alcuni cambiamenti che si stavano andando a creare.
Tutta l'azione viene poi scandita in otto parti (Il rientro, Il College, Tempo di scuola, Rito e avventura, Disciplina, Resistenza, Verso la guerra, I Crociati), descrivendo inoltre a parte "i superiori" (anche in toni paradossali e grotteschi) la sofferta ricerca di una identità, tra feccia e superiori, di una generazione lacerata all'interno da spinte irrazionali ma unita contro la chiusura mentale degli adulti e i meccanismi repressivi del potere.
Il film alla fine non è altro che un attacco frontale contro una delle istituzioni tradizionali dell'establishment britannico, il college, culla di una futura classe conformista, ossequiosa nei confronti dell'autorità, amante delle tradizioni e rispettosa di ogni tipo di convenzione.

Più che una semplice opera di denuncia (in cui si parla anche di omosessualità in maniera audace, almeno per l'epoca), rimane una pellicola inquietante e ben girata, perfettamente al passo con quei tempi e difficile da dimenticare. Valorizzato anche dalla notevole prova di Malcom McDowell, il film ha ottenuto una significativa Palma d'oro al Festival di Cannes.

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