Titolo: Bodybuilder
Regia: Roschdy Zem
Anno: 2014
Paese: Francia
Giudizio: 3/5
Il ventenne Antoine è nei guai con una
banda di teppisti a cui deve dei soldi. Per toglierlo dalle spine, la
madre e il fratello maggiore lo mandano a stare con Vincent, il padre
che non vede da anni. Antoine è così sorpreso dallo scoprire che
Vincent gestisce una palestra e che sogna di riconquistare il suo
titolo di campione di bodybuilding. Tra indifferenza e incredulità,
padre e figlio cominceranno lentamente ad avvicinarsi e, lavorando
con Vincent, Antoine avrà la possibilità di capire e di rispettare
la vita che il genitore ha scelto.
Bodybuilder prima di tutto parla di un
difficile rapporto padre figlio. Il film di Zem è interessante
almeno per due aspetti. Intanto è una storia sulle differenze, sulle
diversità negli stili di vita e il bisogno o la necessità di
riparare un rapporto affettivo e familiare fragile e ormai
difficilmente recuperabile fino in fondo. Dall'altro l'elemento di
interesse e la sub cultura della palestra in particolare dei
bodybuilder che poi sono la radice cubica dei palestrati normali.
Dieta, spese eccessive, sacrifici, pastiglie di ogni forma e
ingurgitate costantemente, la dimostrazione e la lotta solo con se
stessi chiudendosi in un egoismo che prevede solo l'accettazione dei
propri simili.
Un film che ogni tanto inciampa in
qualche momento un po morto, ma che riesce senza puntare su un climax
finale potente, ma sincero e divertente e mette in evidenza un
talento alla regia importante che speriamo di rivedere presto.
Il confronto tra padre e figlio sarà
serrato per quasi tutta la durata contando che il secondo non solo
non sembra smettere di finire nei guai, ma tenta di provarci con una
allieva di suo padre e per raccimulare qualche soldo comincia pure a
rubare in palestra. Il rapporto drammatico e doloroso sarà utile ad
entrambi per cercare di far riflettere ognuno dei due sugli
obbiettivi, da una parte dell'inutilità dei compromessi utilizzati
fino a quel momento per campare, e dall'altro a non poggiarsi
unicamente sulle illusorie speranze di vincita di un concorso tutto
impostato sulla costruzione posticcia e su un edonismo sfrontato e
molto fine a se stesso in cui per farla breve il punto di riferimento
per Vincent non è altro che l'ex presidente della California.
Un giovane adulto e un adulto giovane
che tra litigi, qualche schiaffo e ribadire sempre propri intenti
nonchè tracciarne qualcuno insieme, il film di Zem ha il pregio di
non cercare sensazionalismi dove non ci sono senza mai esagerando e
uscendo dai toni, ma cercando un equilibrio che di fatto viene
mantenuto e garantito per tutto il film.
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