Titolo: Phantasm-Ravanger
Regia: David Hartman
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Per 37 anni, il pubblico ha seguito
Reggie, Mike e Jody nelle loro imprese per fermare il malvagio Uomo
Alto e la sua armata di sentinelle. Ora, l’acclamato franchise di
Don Coscarelli giunge a un grande ed epico finale con battaglie
multidimensionali tra varie timeline, pianeti alieni e realtà
alternative, con in gioco il destino del mondo.
Che bello ritornare ogni tanto a
territori inesplorati e saghe che sembravano tramontate da tempoe
che dopo innumerevoli anni raggiungono piattaforme scollegate senza
mai vedere l'ombra di un cinema. Lande desolate in cui veniamo a
conoscenza di mondi a metà tra il sogno e la realtà, tra la magia e
la tecnologia, tra l'horror e l'ironia/parodia.
Credo, nel mentre, di essermi perso
qualche capitolo. Infatti il nuovo Ravanger in alcuni momenti
rammenta il suo passato facendo i conti con i capitoli precedenti
come ogni buona saga sa e dovrebbe fare. Ravanger fino a prova
contraria dovrebbe essere il quinto capitolo della saga di Coscarelli
nel 1979. Proprio il nostro caro regista qui lascia per un attimo il
timone restando comunque nel reparto produttivo per dare spazio ad
Hartman che fino a prova contraria aveva girato solo un film
d'animazione piuttosto vergognoso che non starò a citare.
Qui tutto profuma o meglio puzza di
povertà. Il che spesso e volentieri non è un limite o una colpa ma
anzi può trasformarsi in piacevoli sorprese se pensiamo a tutta una
branchia dei b-movie americani e tantissima altra roba che non starò
a citare.
Dal punto di vista tecnico poi gli vfx
in primis, a volte davvero di un'amatorialità inquietante ma anche
divertente sono seguiti a ruota da una recitazione spesso
approssimativa in cui però bisogna ammettere che tutti ci mettono
cuore e anima anche se il risultato rimane comunque approssimativo.
Tutto il comparto tecnico supera a
stento la sufficienza e la regia, comunque decente, di Hartman è
lontana qualche migliaio di chilometri dall’estetica sfrenata di
Coscarelli, potentissima anche con pochi mezzi e come ha dimostrato
in diversi e sconosciutissimi film oltre che epidosi per i MOH
trattando uno degli scrittori che amo di più come Lansdale.
Il climax comunque lo regala sempre
Tall Man (interpretato da un volto storico come Angus Scrimm,
recentemente scomparso) un villain un po’ particolare, che riesce a
modificare spazio e tempo saltando da una dimensione all’altra. Il
suo obiettivo è quello di reclutare un esercito di morti (che
vengono trasformati in micidiali sfere killer) per conquistare e
distruggere il mondo.
Nessun commento:
Posta un commento