Titolo: Box 314: La rapina di Valencia
Regia: Daniel Calparsoro
Anno: 2016
Paese: Spagna
Giudizio: 3/5
Una piovosa mattina un gruppo di ladri
professionisti assalta una banca di Valencia. Ciò che in un primo
momento sembra essere una rapina pulita e facile, si complica quando
la direttrice della filiale rivela il segreto nascosto in una delle
cassette di sicurezza. Da quel momento, niente andrà come previsto.
Dopo GUERREROS Calparsoro si occupa del
suo secondo lungometraggio, in un momento splendido, florido e di
rinascita per il cinema spagnolo. Accompagnato da un cast di spicco
tra cui emerge, anche se in minima parte, il carisma di Tosar (attore
che sottolineo sta facendo incetta di film assieme al buon Mario
Casas tant'è che sono i due attori spagnoli più lanciati del
momento assieme a Antonio de la Torre).
Box 314 è un heist-movie ad alta
tensione che parte molto bene regalando un assedio che non aspetta
molto a diventare subito un pesante thriller con sotto testi narrativi
che prevedono doppi giochi e manovre politiche spietate, soprattutto
quando vengono messi in mezzo i servizi segreti corrotti. Le banche
sono cambiate e alimentate da nuove forze e poteri, questo è solo
uno degli aspetti che il regista decide di approfondire all'interno
del film senza mai scavare però come andrebbe dal secondo atto in
avanti nelle psicologie di alcuni personaggi principali cercando di
caratterizzarli oltre il minimo indispensabile. Una scelta che si
rivela funzionale solo per alcuni aspetti mentre su altri genera
dubbi e qualche perplessità nella dinamica degli intrecci.
L'atmosfera e l'azione non mancano così
come i colpi di scena ben dosati anche se la maggior parte andavano
approfonditi di più con il risultato che alcuni di questi
soprattutto avvicinandosi al climax finale sembrano piuttosto
telefonati.
Buona la fotografia tutta virata sul
grigio e sui toni scuri come a cercare di aumentare il clima pesante
e soffocante che vivono gli ostaggi e gli ladri all'interno della
banca, entrambi ad un certo punto topolini in gabbia di uno stesso
labirinto che di fatto abbiamo aiutato a creare e sviluppare.
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