Titolo: Alien:Covenant
Regia: Ridley Scott
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Diretti verso un pianeta remoto in un
angolo lontano della galassia, i membri dell'equipaggio della
nave-colonia Covenant scoprono quello che pensano essere un paradiso
fuori dalle cartine geografiche. Il luogo, in realtà, si rivelerà
un mondo dark e pericoloso il cui solo abitante è il "synthetic"
David, rimasto in vita dopo la spedizione Prometheus.
Alien:Covenant è una vera sorpresa che
poteva trasformarsi in un capolavoro se non fosse per la massa di
argomentazioni da trattare.
Come qualcuno diceva ormai l'alieno ha
fatto la sua parte e in questo film come per il precedente Prometheus
il vero protagonista è l'androide interpretato dal vero "alieno"
Michael Fassbender.
Un film allucinante che scoperchia vasi
di Pandora della fantascienza e riesce a restituire dei duri colpi
sul futuro dell'umanità e lo scontro tra uomo e macchina.
E'veramente un film che disorienta
poichè sconvolge la psiche dello spettatore cambiando traiettorie e
pianeti nel giro di poco, regalando scenari di struggente bellezza
ponendo l'accento sulla questione di come la ragione, o meglio il
sonno della ragione genera mostri per citare Goya ma allo stesso
tempo la solitudine di David e tutto ciò che ne deriva con le sue
scelte di condividere o cancellare il piano degli ingegneri. Dicevo
appunto che la filosofia, l'accento distopico, la natura grottesca
della vicenda che non risparmia nessuno, insieme al bisogno di
trovare risposte con l'incipit iniziale che conferma il limite
dell'uomo a prevalere sull'intelligenza virtuale, diventano icone che
in questo film trovano risposte e disperazione lasciando solo
conferme su come il pessimismo cosmico ci invade sempre più e
l'essere umano è destinato a scomparire.
E allora perchè non puntare su una
nuova razza? Perchè come il sintetico David cerca di far capire al
resto della civiltà, le specie vadano estinte per crearne una nuova,
appunto gli Alien, che siano in grado di rispettare l'ordine naturale
delle cose?
In questo mese al cinema si può fare
una scelta: andare a vedere il sequel dei Guardiani
della galassia 2
trovando divertimento e risate oltre
una nota amara sul personaggio inquietante di Ego, e dall'altra la
mente cinica e attenta di un master della fantascienza che forse
dopo Prometheus
si è stufato della critica e ha messo i paletti su quale potrebbe
essere uno scenario futuristico. Nel film David/Walter l'androide
diventa il perno centrale attorno a cui gravitano i fatti e da cui
nascono direttive e scelte in grado di modificare interi pianeti.
A differenza del film precedente, sono
passati dieci anni dai fatti raccontati, qui gli ingeneri hanno un
ruolo marginale dividendosi lo schermo con le altre razze e
diventando presto vittime sacrificali per aberranti piani di
conquista o proliferazione di virus che sterminino la specie per
generare una nuova razza più potente.
Covenant è anche un survival horror
suggestivo e calamitante, il risultato dell'ibridazione di due
distinti organismi, dove la prima è il parassita che infetta e
rigenera il secondo.
Una nota ironica. L'unica. All'inizio
del film all'interno dell'astronave il vero giallo è capire chi sta
con chi all'interno dell'equipaggio e chi tradisce e con chi in un
sottile gioco di sguardi. Sembra un gioco di parole ma d'altronde
passare anni e anni tutti assieme nella stessa astronave può
generare anche problemi di coppia.
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