Titolo: Avril et le Monde truqué
Regia: Christian Desmares
Anno: 2015
Paese: Francia
Giudizio: 4/5
Nel 1941 di una realtà alternativa in
cui la seconda rivoluzione industriale, quella dell’elettricità,
non è mai avvenuta a causa della sparizione dei migliori scienziati
del mondo nel 1870, infuria la guerra per l’energia. April, una
ragazza che vive in una Parigi grigia e pericolosa, si mette alla
ricerca dei genitori scienziati scomparsi da tempo, con la ferma
intenzione di proseguire le loro ricerche interrotte sul sentiero
della vita
Tratto dall’opera del maestro della
graphic novel francese Jacques Tardi e vincitore del Crystal Award
come miglior lungometraggio al festival di Annecy 2015, Avril et le
Monde truqué è l'esordio per due registi emergenti che cercano di
ridare enfasi e innovatività ad un sotto genere in disuso: lo
steampunk (tornato alla ribalta con il remake di Mad
Max-Fury Road). Questo
viaggio dell'eroina accompagnato da un gatto parlante e da un
furfante trova i suoi punti di forza non tanto nella sceneggiatura
scontata e i personaggi classici e poco caratterizzati ma da una
messa in scena accompagnato da un ritmo avvincente soprattutto come
metafora sui contenuti politici emergenti, sul ritorno al carbone
(come da poco ha voluto il presidente americano Trump), alcuni
dialoghi pungenti soprattutto quando i nostri protagonisti incontrano
gli scienziati ma anche nell'umorismo che spesso e volentieri rischia
di essere frainteso.
Se c’è un autore in grado di
rielaborare in maniera originale gli stilemi e i cliché della
paraletteratura e tradurli in maniera originale questo è Jacques
Tardi l’autore delle avventure di Adèle Blanc-Sec, eroina di
storie a metà tra il genere l’horror e l’avventuroso. Avril è
una commedia frizzante piena di ritmo e di momenti originali,
un’avventura rocambolesca, spiritosa, non priva di contenuti e
spunti sulla natura umana, sui confini etici della ricerca, sui
paradossi della tecnologia. L'ennesimo tassello significativo del
variopinto cinema d’animazione transalpino.
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