Titolo: Alien 4
Regia: Jean-Pierre Jeunet
Anno: 1997
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Quarto episodio della storia di
Sigourney-Ripley. Nella base spaziale di Auriga si sperimenta la
clonazione. Alcuni tentativi riescono, altri no. Ripley ce la fa,
viene resuscitata e riprende la sua missione di difesa del genere
umano dagli alieni. Con dramma altissimo, perché lei, si sa, umana
non è. Gli sceneggiatori si sono sforzati di proporre qualcosa di
nuovo. Vedremo un quinto salto mortale?
Jeunet non ha bisogno di presentazioni così come non ha bisogno di presentazioni una delle saghe più famose della fantascienza che a dispetto di altre non è stata brutalizzata con i vari e indecenti sequel.
Jeunet sa il fatto suo e la sua messa
in scena è sempre riconoscibile così come la scenografia che in
questo caso ricorda per alcuni aspetti LA CITTA'DEI BAMBINI PERDUTI
soprattutto nelle scene all'interno dei laboratori. Il risultato non
è eccellente come i primi due capitoli (ALIENS di Cameron rimane per
ora il mio preferito), ma essendo decisamente più action e tamarro
degli altri capitoli, una sorta di b-movie sul genere, rimane un
prodotto validissimo con diverse scene originali e un ritmo
forsennato che non lascia momenti morti nella narrazione.
Spiega e critica gli orrori sugli
esperimenti umani (eccellente la sequenza in cui Ripley incendia i
cloni incompleti sottolineando la mostruosità di queste pratiche
scientifiche), critica la scienza come sostituto di dio per creare
esperimenti di laboratorio che si ribellano all'uomo, mostra come
nonostante la tecnologia le macchine non siano in grado di
intrappolare l'alieno e infine tanti altri elementi.
Il cast è ottimo, alcune scene come
Ripley che si lascia avvolgere dalla Grande Madre Aliena (aka la
Regina) è una signora scena così come tutta la parte action
dall'inseguimento sott'acqua fino alla morte di Christie.
E'un film che nella sua apparente
ripetitività a differenza di altri film riesce a cogliere diversi
spunti e segnali per riuscire ad essere incisivo e con un'atmosfera
che riesce ad aderire bene ai risvolti della trama e a rendere ancora
più carichi di significato i colpi di scena.
La storia scritta da Joss Whedon si rivela ancora una
volta una garanzia di alto livello per un estimatore della narrativa
fantastica, distopica e post-contemporanea.
Il finale dopo il sacrificio del Capo
Espiatorio diventa davvero crudo e viscerale...un'altra cosa è il
linguaggio e la caratterizzazione dei personaggi che rendono come
dicevo il film scoppiettante quanto volgare, pur non essendo mai
superficiale ma anzi volendo forse dire che in fondo usare un
linguaggio volgare non fa che dimostrare che a distanza di 200 anni
il genere umano non è cambiato.
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