Titolo: Porno & Libertà
Regia: Carmine Amoroso
Anno: 2016
Paese: Italia
Giudizio: 3/5
E'un oggetto indeterminato Porno e
libertà, il documentario di Carmine Amoroso che getta uno sguardo
sommario sull'Italia degli anni Settanta e sulla genesi del porno
nostrano, dai giornali allo schermo, dalla censura all'elezione di
Ilona Staller, la prima porno diva a diventare membro del Parlamento.
Lo è perché affronta la liberazione sessuale e la caduta di ogni
velo sul sesso senza interrogarsi troppo sul desiderio, sulla
complessità del desiderio e su quanto abbia giovato al desiderio la
'contestazione' avviata col '68. Lo è ancora perché anacronistico,
isolato, separato. Concentrato su un'epoca e un gesto di rottura,
morale, politica e sociale, che sperimentò la pornografia e la
circolazione di prodotti pornografici, Porno e libertà non riesce a
stabilire un dialogo col presente.
Suona come qualcosa di datato, antico,
che ha fatto il suo tempo il documentario di Amoroso.
Però non è così. Infatti pur essendo
ovviamente un excursus negli anni in cui sviluppa e concentra
maggiormente le tematiche, il documentario a parte essere confuso
nella strada da prendere, parte più di una volta su una tangente per
poi finire in tutt'altri luoghi. Allo stesso tempo nonostante i
limiti si scoprono un sacco di cose. Anzichè leggere libri di storia
sul tema della nascita del porno in Italia (che comunque
gioverebbero), per chi preferisce la settima arte in 90' si rimane
piacevolmente sorpresi. Come ad esempio scoprire che in Italia è
stato girato il primo film porno. Sarà vero? In caso aumenterebbe la
mole di primati del nostro paese.
Il problema del documentario è legato
allo sdoganamento. Per troppi minuti e con troppi ospiti si parla del
problema dei tabooe e della censura.
Tutti ma soprattutto Amoroso, vuole per
forza sdoganare il porno in Italia in modo spesso gratuito o fine a
se stesso. Ho sempre pensato che chi voglia vedersi i porno è libero
di farlo. Certo a metà degli anni'60 non era così facile, mancava
la rete, però le occasioni c'erano e di fatto si faceva l'amore
molto di più di oggi o meglio il senso pudico aveva delle ragioni
che oggi sembrano ormai dover essere sovvertite per strani totem
consumistici e per soddisfare infine i piaceri trasformando l'eros in
una consumazione di corpi.
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