Titolo: I am an hero
Regia: Shinsuke Sato
Anno: 2015
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5
Hideo Suzuki è un trentacinquenne
assistente di un mangaka: il suo sogno di sfondare nell'ambiente
cozza con fallimenti e sogni distrutti, strane delusioni e con la
strana storia con la sua ragazza Tetsuko.
Un giorno, una misteriosa epidemia
infetta una parte ingente della popolazione giapponese, rendendoli
zombie pronti ad addentare e divorare gli umani. Hideo, non ancora
certo della situazione, fugge dalla sua casa e dalla sua ragazza
ormai zombie, armato con il suo amato fucile ma mantenendo la sua
morale e inizia il suo solitario viaggio, finché non conosce prima
la liceale Hiromi e poi l'infermiera Yabu.
Prima il Giappone e poi la Corea. Lo
zombie è stato sdoganato anche se in realtà non sono gli unici
esempi ma solo i più recenti. Quasi dei blockbuster con un
sontuosissimo budget, se guardiamo la cinematografia di genere
sull'argomento, in cui soprattutto gli orientali ne hanno fatta di
strada spesso cercando di apportare qualche piccolo cambiamento come
ad esempio JUNK o TOKIO ZOMBIE ma sono davvero tanti i casi in cui il
mix di generi si è rivelato funzionale e senza dover chiamare in
cattedra le pellicola dnotomista.
La parabola dell'uomo comune pronto a
improvvisarsi eroe della situazione caratterizza le due ore di
evasione in un film dal ritmo irrefrenabile, pieno di sparatorie e
combattimenti con ogni tipo di arma possibile (davvero ogni tipo).
Tratto da un manga, il film è pura azione exploitation cercando di
mantenere coerenza con il fumetto e allo stesso tempo evitando di
alimentare trame particolari ma basando su un insieme di elementi
semplici quanto funzionali. Se però ci divertiamo e godiamo
allegramente per questa carneficina di quasi due ore dall'altra parte
suona quasi doveroso un piccolo paragone con THE WAILING e TRAIN TO
BUSAN dove la narrazione aveva un peso decisamente più importante.
Il sangue scorre copioso in un'apoteosi
d'azione avvincente che sfrutta un ottimo look splatter davvero ben
fatto e molto inquietante cercando di fare un ottimo lavoro
valorizzando e differenziando ogni creatura dall'altra. Il risultato
è una galleria di mostri che non si vedeva da tempo con un più
solido realismo, evitando scene eccessivamente crude ma dando vita ad
un paio di roboanti carneficine e scene apocalittiche che non
verranno dimenticate facilmente.
C'è un'imbarazzante storia d'amore
contando che il protagonista è un nerd che ha più paura a dover
parlare con una fanciulla che a uccidere un non morto.
"Molto normale essere umano"
sembra essere la log-line del film in cui Hideo si affaccia con
personalità diverse e sfuggevoli come l'amichetta zombie
(abbastanza innovativo) e senza contare il difficile e noioso
rapporto con una donna che non lo ama
Anche qui come per la nuova ondata di
new-zombie, corrono e sanno muoversi abbastanza bene.
In I am an hero in più c'è uno zombie
diverso dagli altri che sembra possedere alcune risorse cognitive che
gli altri non hanno. Infatti diventa il leader dell'orda di non morti
e in alcune scene riesce a fare davvero paura.
Hideo scappa per tutto il film
alzandosi in piedi da un sedia e da un ufficio che lo sta uccidendo e
che rende abbastanza bene la routine noiosa di questi mangaka e della
loro alienazione nei confronti della società. Quando poi l'incubo
incontra la realtà...allora si può rimanere spiazzati piangendo o
affrontando una nuova rinascita.
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