Titolo: A monster calls
Regia: Juan Antonio Bayona
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Conor è un ragazzino che vive una vita
difficile: sua madre sta morendo di cancro terminale, a scuola è
vittima di bullismo e ha una pessima relazione con la nonna e il
padre e l'unica cosa che gli dà felicità è il disegno.
Una notte Conor viene visitato dal
mostro, un'enorme creatura simile a un albero umanoide, che è venuto
per raccontargli tre storie per avere in cambio una da Conor, legata
alla sua "verità", e inizia un legame che aiuterà il
bambino a riparare la sua vita infelice.
A monster calls è una fiaba
strappalacrime molto bella che racconta una tragedia e il cammino di
formazione di un bambino semplicemente meraviglioso. Conor sa che sta
per perdere la madre.
L'autore narra gli ultimi passaggi
confrontandosi con un destino doloroso che richiederà al piccolo
protagonista forza e coraggio in una famiglia a pezzi con un padre
che torna dal nulla e una nonna rigida che non accetta il lutto della
figlia.
In questo quadro si disegna il contorno
e l'elemento fantastico che giocherà nel film un elemento
squisitamente formativo e al contempo destruttura i classici clichè
del monster-movie.
Il terzo film del regista spagnolo che
ha esordito con due film ben fatti e nulla più, ORPHANAGE e
IMPOSSIBLE, trova prima di tutto una coproduzione che gli butta sul
piatto tonnellate di soldi in modo da potersi permettere tutto e di
più per quanto concerne il budget.
Eppure Bayona e Ness sembrano più
colpiti dai dialoghi, dalla psicologia dei personaggi, dalla
determinazione del bambino che non vuole lasciar andar via la madre
mostrando continuamente una caratterizzazione dei personaggi
funzionale ad ampliare le sorti del dramma e farlo esplodere in tutte
le sue diverse forme. Connor si rifugia nel disegno, sino al giorno
in cui la fantasia si trasforma in realtà e così il mostro dei suoi
sogni esce dalla carta e prende vita proprio come capita con la magia
e le fiabe. La creatura propone a Conor uno strano patto, prima gli
racconterà tre storie poi, al termine, sarà lui a dovergli narrare
la propria. Proprio come dicevo i dialoghi giocano un ruolo
importante cercando un giusto equilibrio tra momenti toccanti e altri
in cui gli stereotipi e i buoni sentimenti esagerano. Il cast chiama
in cattedra alcune delle star del momento e altre che non hanno
bisogno di presentazioni.
E'una favola cupa, dark, in cui bisogna
preparare i fazzoletti perchè il tasso di lacrime e sentimenti e
tale da far collassare, facendo un assolo dopo l'altro con le corde
dei sentimenti dello spettatore e su questo gli spagnoli li
conosciamo molto bene.
Un'opera che rimanda al PAESE DELLE
CREATURE SELVAGGE a SWAMP THING ma viene citato negli intenti
Dickens, inoltre è l'adattamento cinematografico del romanzo Sette
minuti dopo la mezzanotte (A Monster Calls) del 2011, vincitore nel
2012 come miglior libro per bambini, scritto da Patrick Ness, anche
sceneggiatore del film.
Lo stile animato per i sogni poi è
fantastico, non eccessivamente esagerato ma sembra tutto un gioco di
pastelli e acquerelli.
La storia pur avendo qualche minuto di
troppo e allungando alcune scene e i dialoghi, ha una caratteristica
molto potente, pur avendo un mostro magnifico in c.g, lo lascia
sempre in secondo piano mettendo al centro i sentimenti e le emozioni
del suo giovane adulto.
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