Titolo: Quel bravo ragazzo
Regia: Enrico Lando
Anno: 2016
Paese: Italia
Giudizio: 1/5
Cosa succede se un potentissimo boss
mafioso sta per morire e vuole lasciare il comando della sua
spietatissima cosca a un figlio che non ha mai riconosciuto? Ma,
soprattutto, cosa succede se quel figlio è un innocuo, ingenuo e
goffo ragazzotto di 35 anni che fa il chierichetto e che è vissuto
in un orfanatrofio di un paesino del Sud Italia?
Quel bravo ragazzo è un film ingenuo
che dopo ITALIANO MEDIO conferma la confusione e la pochezza di
contenuti che gli "artisti" Maccio e Herbert dimostrano con
i lungometraggi a differenza dei corti sul web che li hanno resi
celebri. Ormai si sà che di questi tempi, diversi"personaggi"
crescono proprio come youtuber o grazie al web per poi slittare su
altre piattaforme.
Luigi Luciano non è un attore e come
cabarettista forse un paio di espressioni da ebete riesce ad
azzeccarle e in alcuni momenti, ci mancherebbe solo, si ride anche se
non proprio di gusto.
La curva è solo più in discesa dopo
l'insuccesso della serie su Infinity MARIOTTIDE-LA SERIE tentativo
forse ancora peggiore dei lungometraggi dal momento che l'eutanasia
uno l'approverebbe dopo il primo insulso episodio.
E poi sempre e comunque i luoghi
comuni.
La mafia ridicolizzata, le stereotipie
del Sud, l'assenza di ritmo e le gag imbarazzanti.
L'unico elemento che si salva, ma non
voglio spoilerare, è una trovata su una curiosa app del cellulare
legata alla criminalità organizzata. Il resto è noia e
rivisitazioni di slapstick già viste.
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