Titolo: Proprio lui?
Regia: John Hamburg
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Ned Fleming, la moglie e il figlio più
giovane si spostano durante le vacanze di Natale dal Michigan alla
California, per far visita alla primogenita Stephanie e conoscere il
suo fidanzato, dopo che ne hanno più che intravisto il posteriore
nel corso di una videochiamata collettiva. Laird, il giovane in
questione, è un ultra miliardario della Silicon Valley, padrone di
un'ipertecnologica tenuta da sogno, ma anche eccentrico erotomane,
incapace di controllare il linguaggio, insensibile a qualunque limite
socialmente stabilito. Nonostante il ragazzo sembri conquistare il
resto della famiglia, Ned persiste nel considerarlo il suo peggior
nemico, specie dal momento in cui Laird gli confessa di voler fare a
sua figlia la fatidica proposta.
Why Him? È una commediola semplice e
senza troppi significati sulla famiglia, i nativi digitali, la
rivoluzione tecnologica che ha sancito un cambio epocale e tante
altre piccole cose sparpagliate a caso con qualche idea carina e
nulla più come la famiglia e lo scontro generazionale.
Pensavo di ridere ma non ci sono
riuscito, però al tempo stesso per fortuna non mi sono troppo
annoiato.
Una filosofia cazzara che ha saputo
conquistare media e pubblico. Hamburg, questo è il nome del regista,
è specializzato in commedie ridicole che cercando di strappare
qualche risicato sorriso.
Il risultato è un film certo più
interessante della media, se non altro per il cast in particolare
Cranston e una sceneggiatura che cerca di fagocitare nuove mode
tendenziose, architetture esageratamente stucchevoli e lussuose,
filosofie di vita sull'alimentazione quasi ridicole, e santoni aka
guru aka medicin man che seguono e inseguono con diete e preparazioni
atletiche i loro capi.
Su di Lui penso che Franco attore fa
qualsiasi cosa, dai thriller di serie b alle cazzatone come questa
per pagarsi i film e soprattutto la droga. Quando invece sta dietro
la macchina da presa si improvvisa regista impegnato portando in
scena McCarty, uno dei miei scrittori preferiti, Steinbeck e
Faulkner. Lo sceneggiatore del film continua un processo che a
Hollywood piace molto come quello di far passare come
anti-convenzionale quello che invece è proprio consuetudine e così
tutti a pensare che film come questo siano politicamente scorretti
perchè Laird dice che ha le "palle nere" perchè non scopa
quando invece il film è una continua corsa a trovare clienti per
tutti i messaggi pubblicitari e la sfrenata ed eccessiva rincorsa al
lutto e al consumismo sfrenato.
Un film "idiota" con il
pregio di non nascondere questo elemento ma di prenderlo in alcuni
passaggi un po troppo sul serio come quello di far credere, forse
l'elite della Silicon Valley ci si ritrova a pennello, che in fondo
diventare milionario con le app sia la cosa più semplice del mondo
in cui chiunque può diventare ricco da un giorno all'altro. Pur non
escludendo che sia così, la realtà è ben più complessa.
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