domenica 29 gennaio 2017

Proprio lui?

Titolo: Proprio lui?
Regia: John Hamburg
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Ned Fleming, la moglie e il figlio più giovane si spostano durante le vacanze di Natale dal Michigan alla California, per far visita alla primogenita Stephanie e conoscere il suo fidanzato, dopo che ne hanno più che intravisto il posteriore nel corso di una videochiamata collettiva. Laird, il giovane in questione, è un ultra miliardario della Silicon Valley, padrone di un'ipertecnologica tenuta da sogno, ma anche eccentrico erotomane, incapace di controllare il linguaggio, insensibile a qualunque limite socialmente stabilito. Nonostante il ragazzo sembri conquistare il resto della famiglia, Ned persiste nel considerarlo il suo peggior nemico, specie dal momento in cui Laird gli confessa di voler fare a sua figlia la fatidica proposta.

Why Him? È una commediola semplice e senza troppi significati sulla famiglia, i nativi digitali, la rivoluzione tecnologica che ha sancito un cambio epocale e tante altre piccole cose sparpagliate a caso con qualche idea carina e nulla più come la famiglia e lo scontro generazionale.
Pensavo di ridere ma non ci sono riuscito, però al tempo stesso per fortuna non mi sono troppo annoiato.
Una filosofia cazzara che ha saputo conquistare media e pubblico. Hamburg, questo è il nome del regista, è specializzato in commedie ridicole che cercando di strappare qualche risicato sorriso.
Il risultato è un film certo più interessante della media, se non altro per il cast in particolare Cranston e una sceneggiatura che cerca di fagocitare nuove mode tendenziose, architetture esageratamente stucchevoli e lussuose, filosofie di vita sull'alimentazione quasi ridicole, e santoni aka guru aka medicin man che seguono e inseguono con diete e preparazioni atletiche i loro capi.
Su di Lui penso che Franco attore fa qualsiasi cosa, dai thriller di serie b alle cazzatone come questa per pagarsi i film e soprattutto la droga. Quando invece sta dietro la macchina da presa si improvvisa regista impegnato portando in scena McCarty, uno dei miei scrittori preferiti, Steinbeck e Faulkner. Lo sceneggiatore del film continua un processo che a Hollywood piace molto come quello di far passare come anti-convenzionale quello che invece è proprio consuetudine e così tutti a pensare che film come questo siano politicamente scorretti perchè Laird dice che ha le "palle nere" perchè non scopa quando invece il film è una continua corsa a trovare clienti per tutti i messaggi pubblicitari e la sfrenata ed eccessiva rincorsa al lutto e al consumismo sfrenato.
Un film "idiota" con il pregio di non nascondere questo elemento ma di prenderlo in alcuni passaggi un po troppo sul serio come quello di far credere, forse l'elite della Silicon Valley ci si ritrova a pennello, che in fondo diventare milionario con le app sia la cosa più semplice del mondo in cui chiunque può diventare ricco da un giorno all'altro. Pur non escludendo che sia così, la realtà è ben più complessa.


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