Titolo: Operazione U.N.C.L.E
Regia: Guy Ritchie
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Durante la guerra fredda America e
Russia decidono di unire le proprie "intelligenze" per
un'importante operazione internazionale. Un agente a stelle strisce
dovrà collaborare assieme al proprio corrispettivo sovietico,
nonostante la reciproca diffidenza e le ovvie differenze di stile e
prospettiva, assieme ad una ragazza che lavora come meccanica nella
Germania dell'Est, per impedire a dei villain ricchi, spietati e
soprattutto italiani di sconvolgere l'equilibrio geopolitico mondiale
con una nuova arma di distruzione di massa.
A parte i film di Holmes che sono una
spanna inferiori alle precedenti opere, lo ammetto.
Guy Ritchie è un tamarro che sa fare
dei bei film e mi ha davvero fatto ridere e al contempo esaltare.
Trame intricate e allo stesso modo furbacchione, parodie di generi,
cast sempre alle stelle, musiche che già da sole, come per i film di
Tarantino, meritano un ascolto e infine tanta azione.
Contando che finora ROCKNROLLA rimane a
mio avviso il suo film migliore, il regista cerca di riproporre una
spy story omaggiando gli anni '60 con un cast che seppur non mi
convinceva (Cavill purtroppo ha indossato un costume che non riuscirà
più a togliersi) e una storia per certi versi poco interessante,
almeno da come veniva fatta passare, alla fine mi sono dovuto
ricredere.
Ritchie prende in giro da una parte e
dall'altra i servizi segreti, la guerra fredda, russi e americani,
spie contro altre spie. Sono tutte facce della stessa medaglia e
prima lo capiscono, meglio è.
Alla fine sembra quasi un manifesto di
come due personaggi così distanti, nelle apparenze, non fanno altro
che farsi il filo l'uno con l'altro, sfidandosi a chi c'è l'ha più
lungo e buttandosi in imprese eroiche per il solo gusto di esibire la
propria forza e il proprio talento.
Ed è qui che si apre un sipario di
soluzioni e scelte narrative scoppiettanti.
I dialoghi come sempre sono frenetici e
osano più di quello che ci si poteva aspettare, l'esagerazione e
l'appeal non mancano e di nuovo si sfrutta al massimo l'iperbole
fumettistica, senza però danneggiarla com'era in Holmes.
Un film insolito per un regista che sa
come amalgamare i generi e dare tono e spessore alle sue opere. Ci
riesce in due ore di film senza mai renderlo pesante e troppo
complesso.
Di nuovo un film inaspettato per un
regista che finora non ha commesso tanti errori.
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