Titolo: Pulsar
Regia: Alex Stockman
Anno: 2010
Paese: Belgio
Giudizio: 3/5
Samuel vive a Bruxelles, dove esegue
consegne di prodotti farmaceutici. La sua ragazza, Mireille, parte
per assolvere uno stage a New York, in un prestigioso studio di
architettura. Poco dopo la sua partenza, il computer di Sam viene
preso di mira da un hacker. Tutti i tentativi per proteggere la sua
rete wireless falliscono, l'hacker misterioso sembra intenzionato a
mandare a rotoli la sua vita e la sua relazione con la bella
Mireille. Scatta la mania persecutoria. Sam comincia a sospettare di
tutti i vicini, le onde WiFi diventano la sua ossessione... Amore,
paranoia e una coppia di innamorati divisi da un oceano e persi nella
rete.
Il film di Stockman è un indie di pregevole fattura che si occupa di parlare di un problema noto a tutti ma che il cinema ha mostrato poco.
Il mondo della rete può fare paura e
costringere a sviluppare una lenta paranoia e angoscia che può
arrivare a chiuderti tra le quattro mura di casa.
I pericoli della rete come l’attacco
degli hacker, le invasioni della privacy, sono ancora più terribili
per il semplice fatto che non si sa chi sia il nemico o colui che sta
agendo contro di noi.
Samuel cerca di mantenere la calma e il
sangue freddo ma quando i messaggi rivolti a Mireille cominciano ad
essere inopportuni e volgari, Samuel prenderà una decisione.
Pulsar è molto attuale e tratta un
problema che potrebbe capitare a chiunque in quest'epoca
post-contemporanea super hi-tech in cui si rimane incollati agli
schermi senza guardare in faccia chi si ha di fronte. Ed è anche una
bella prova di regia che senza spettacolizzare la materia e i
contenuti riesce in modo moderato e minimale a creare lo stesso
effetto claustrofobico dentro le mura di casa e sfruttando pochi
elementi in modo più che mai funzionale.
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