giovedì 24 marzo 2016

Lupin 3

Titolo: Lupin 3
Regia: Ryuhei Kitamura
Anno: 2014
Paese: Giappone
Giudizio: 2/5

Lupin III, nipote del celebre Arsenio Lupin, è universalmente riconosciuto come uno dei ladri più famosi del mondo, tanto da far parte dell’organizzazione The Works. A capo di questo gruppo di ladri, c'è il veterano Dawson, che viene ucciso da una banda di criminali nel corso di una rapina, che ha come obiettivo un'antica collana, che a sua volta un tempo conteneva la preziosa pietra "Cuore rosso cremisi di Cleopatra". A breve, il rubino e la collana si ricongiungeranno, per formare un unico gioiello dal valore inestimabile. Lupin e i suoi amici - l'infallibile pistolero Jigen, il maestro della spada Goemon e l'affascinante Fujiko - dovranno espugnare "L’Arca di Navarone", la gigantesca cassaforte di massima sicurezza in cui il gioiello è custodito. Il loro ingegnoso piano sarà ostacolato dall’instancabile ispettore Zenigata, pronto a tutto pur di arrestare Lupin, che continua a prendersi gioco di lui e dei suoi sforzi per consegnarlo alla giustizia.

Kitamura è un regista che seppur folle e non sempre consapevole del risultato, si butta su alcuni delicati esperimenti talvolta con successo, talvolta no.
Ecco Lupin 3 nella sua impressionante durata sfiora troppi eccessi senza avere mai una coerenza per tutto il film, mancando più volte il bersaglio e il bottino che viste le aspettative di critica e pubblico dovevano essere molte.
Sembra un film girato troppo velocemente, scegliendo una trama che poteva essere molto più ambiziosa e invece è parte del fallimento del film che tra scene d’azione super cinetiche e un montaggio ultra frenetico finisce per essere uno di quei live-action persino noiosi.
Il doppiaggio e le voci dei protagonisti, poi, sono le stesse che siamo abituati a sentire nei cartoni animati. Tadanobu Asano per quanto risulti sempre carismatico diventa una macchietta e alla fine non viene da empatizzare con nessuno dei personaggi soprattutto il protagonista.
Alla fine rimane un film leggero e poco incisivo.

Nonostante la presenza di tutti gli stilemi del film d’azione, regia e sceneggiatura sono più che mai dimenticabili. Più un film per nuovi adepti, forse, che per gli aficionados storici del ladro gentiluomo. Ma è di scarso valore e soprattutto sembra fatto apposta per accontentare e soddisfare il palato di pochi nerd insaziabili.

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