Titolo: Gone baby gone
Regia: Ben Affleck
Anno: 2007
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Patrick Kenzie è un bostoniano da
sempre e questo gli ha consetito di conoscere così tante persone da
fargli decidere di divenire detective privato. Nella professione è
aiutato dalla sua compagna Angie Gennaro. Un giorno i due giovani
investigatori si vedono contattare perché coadiuvino la polizia
nelle ricerche di Amanda, una bambina di quattro anni scomparsa
recentemente. Non è però la poco affidabile e tossicodipendente
madre Helene a cercarli ma gli zii della bambina. Nonostante la
contrarietà del capo della polizia locale Jack Doyle i due si
mettono all'opera coadiuvati da due poliziotti che Doyle assegna loro
come aiutanti. L'indagine non è facile anche perché finirà con il
mettere in gioco delle complesse scelte morali.
La scelta da fare è il motivo che
tormenta un caso e un'indagine che sin dall'inizio sa di sporco per
l'investigatore privato Patrick Kenzie.
Che cosa fare allora per cercare di
superare le apparenze di una comunità dedita ai conflitti e alla
corruzione? Affleck prende il romanzo di Dennis Lehane, da cui hanno
tratto il magnifico MYSTIC RIVER, e lo sceneggia facendosi aiutare
cercando i tutti i modi di andare oltre il film di genere,
rifiutando la solita struttura ma cercando di deviarla nei binari
finendo per fare qualcosa di astuto almeno per intrappolare lo
spettatore sulla sedia con un buon thriller.
Coadiuvato da un cast impeccabile, con
il sempre sottovalutato fratello del regista, è un film in cui la
morale conta più dell'indagine, la scelta finale è forse il momento
migliore, il climax che tutti in fondo aspettavano, facendo
riflettere su quella scelta che come dicevo prima è alla base della
struttura portante della pellicola.
Gone baby gone è un film che fa bene
perchè per arrivare alla scelta si passa per la morale e la
coscienza senza farsi suggestionare ma rimanendo liberi e sobri come
Patrick.
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