domenica 10 gennaio 2016

Star Wars VII-Il risveglio della forza

Titolo: Star Wars VII-Il risveglio della forza
Regia: J.J.Abrams
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Luke Skywalker è scomparso. La mappa con il luogo in cui si è nascosto suscita l'attenzione di molti: di Primo Ordine, organizzazione paramilitare che si richiama all'Impero Galattico cercando di restaurarne l'autorità, e della Resistenza, gruppo di repubblicani decisi a contrastare l'autoritarismo di Primo Ordine. Quando Kylo Ren, malvagia pantomima di Darth Vader, scopre che la mappa si trova all'interno di un droide, si scatena una caccia all'uomo senza tregua, che coinvolgerà Finn, uno Stormtrooper che ha deciso di non uccidere, e Rey, una ragazza che vive rivendendo cianfrusaglie recuperate da astronavi.

Se la galassia è infinita, Star Wars è un buco nero che non sembra chiudersi mai.
E'difficile farsi un'idea di una saga che è diventata così incredibilmente famosa nel corso degli anni.
Avviene però un passaggio del testimone importante da un lato, incredibilmente inutile dall'altro.
Abrams, e si vede, si è trovato al timone di una navicella con il pilota automatico e questo un po qualcuno se lo aspetttava. Apparentemente al film non sembra mancare nulla a livello tecnico e di cast (anche se alcuni camei meritano di finire nella bocca del Sarlacc) ma c'è qualcosa nell'atmosfera di plastico e macchinoso che proprio non sembra funzionare al meglio.
Abrams poi da fan della saga ha avuto il compito di rilanciare l’universo che ama facendo contenti i vecchi fan, gli ex fan delusi, i nuovi fan, recuperando sufficienti elementi dai film di quarant’anni fa per rispettare il marketing che ha sbandierato un ritorno alle origini fin dall’inizio, introducendone di nuovi a sufficienza da lasciare la gente incuriosita e vagamente insoddisfatta.
Forse l'empatia per i personaggi, una trama che non riesce a mordere come i primi tre capitoli di una saga che andava chiusa e rimandendo un cult per molti e non per forza per tutti.
Il risveglio della forza è un'opera che grida al merchandasing più bigotto e palese.
Di nuovo ci troviamo di fronte ad una trilogia che forse aprirà i battenti ad un'altra ancora, incassando soldi a gogò nei "secoli dei secoli".
Un film votato al femminile come la sua protagonista, astuto nell'essere politically correct e mettere tra i protagonisti un ragazzo di colore. Squisitamente disneyano in tutto e senza mostrare nessun tipo di violenza nemmeno nella scena in cui muore il padre del villain di turno.
Un nemico imbarazzante nella sua fragilità e con un mentore che sembra preso dall'ultima porcheria di Spielberg su Indiana Jones, un alieno fatto malissimo e sproporzionato.
Se da un lato i protagonisti non convincono, i co-protagonisti di certo non fanno una bella figura.
Manca dall'inizio alla fine la suspance, elemento invece che si sposava perfettamente nella prima e unica saga che valga la pena menzionare.
Star Wars diventa a tutti gli effetti la saga più pompata della storia del cinema.


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