Titolo: Sicario
Regia: Denis Villeneuve
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Un'imboscata dell'FBI rivela molto piu'
di quanto era previsto: lo spettacolo orripilante di decine di
cadaveri nascosti nei muri e con la testa sigillata in sacchetti di
plastica. Per allargare la squadra che va a caccia dei mandanti di
quel massacro la CIA arruola Kate, la giovane agente dell'FBI che ha
partecipato all'imboscata rivelatrice, anche se lei è un'esperta di
rapimenti mentre la squadra combatte da tempo contro il cartello
messicano della droga. È l'inizio di una discesa agli inferi che
coinvolgerà tutti i servizi segreti statunitensi (e la coscienza di
un Paese) disposti a trasgredire ogni regola e a sacrificare ogni
parvenza di umanità pur di mantenere il controllo (ma senza alcuna
volontà di debellare il Male).
Sicario parte da un dato di fatto che
allo stesso tempo è un sintomo che gela il sangue: il narcotraffico
ha vinto.
Gli eroi non esistono e le politiche
servono solo a cercare di mantenere una calma apparente.
I cartelli della droga detengono il
potere e continuano le loro faide interne.
I servizi segreti americani possono
solo rimanere a guardare e prendersi una piccola fetta senza però
mettere troppo scompiglio.
Per il resto servono nuove reclute da
usare come soldatini per superare il confine dal momento che l'Fbi ha
le mani legate e quindi i federali sono merce preziosa.
Villeneuve è un regista che sa il
fatto suo e sembra focalizzarsi su alcune tematiche che ripropone con
schemi diversi in tutti i suoi interessanti film usciti finora.
La volontà di mantenere un ordine a
tutti i costi e la consapevolezza di trovarsi sempre e comunque di
fronte ad un caos inarginabile, sembrano essere i due perni della sua
politica d'autore.
Senza nessun dubbio, Sicario è il più
cinico di tutti, senza cadere in nessuna trappola, ma cercando di
mantenere tutto privo di una morale, in una messa in scena
codificata, senza catarsi e riscatto dei personaggi, come in un limbo
in cui a parte Kate, tutti sembrano disumanizzati.
A livello tecnico il regista è bravo
con una regia e una resa visiva eccelsa che non può che migliorare
rispetto ai film precedenti (complice l'allargamento di confini) e
strizzando l'occhio per alcuni aspetti alla Bigelow e Mann.
Il cast è delizioso e Del Toro fa gli
straordinari risultando doppiamente inquietante, almeno fino alla
scena della sua vendetta che sembra davvero un pò esagerata e
indubbiamente destabilizza l'atmosfera del film. Brolin è un marmo,
così come la paura e lo smarrimento espressi sul volto della Blunt
danno ancora più enfasi al mood perfetto del film.
Nessun commento:
Posta un commento