domenica 3 gennaio 2016

Little Boy

Titolo: Little Boy
Regia: Alejandro Monteverde
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Un bambino di 7 anni è disposto a fare qualsiasi cosa, alla fine della seconda guerra mondiale, pur di riportare il padre a casa. La storia rivela l'amore indescrivibile che un padre ha per il suo bambino e l'amore di un figlio per suo padre.

Se trovi il bambino giusto allora il gioco è fatto.
Credo che un immagine indimenticabile il film me l'abbia data.
Ed è nella speranza di vedere Pepper Flynt Busbee sul molo e poi da altre parti gridare stringendo i pugni per riuscire a ottenere quello che vuole con la speranza.
Che sia un'isola, che sia la salvezza di una nazione, che sia il ritorno del padre dalla guerra, Little Boy parla principalmente di speranza e dei sogni infantili e la fantasia come motore per accendere il coraggio e la fede.
"Se ho abbastanza fede niente è impossibile, giusto?"
Il film di Monteverde è un film nostalgico e purtroppo troppo sciropposo che tratta un dramma famigliare, con un melò a volte poco incisivo, dei momenti troppo dilatati e una ventina di minuti in meno che avrebbero di certo giovato, contando che il regista ha voluto mettere troppa carne al fuoco come la crescita del ragazzo, la guerra mondiale, la bomba atomica, il razzismo, la fede e infine pure la magia.
Diciamo che gli intenti del film non sono proprio chiarissimi e più volte sembra che il film voglia prendere una piega diversa senza riuscirci, quando poi di fatto non sembrano mai esserci mai dei passi in avanti e delle svolte se non nell'amicizia tra il giapponese che diventa il capro espiatorio del paesino e dei bifolchi e il piccolo protagonista.


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