Titolo: Turbo Kid
Regia: AA,VV
Anno: 2015
Paese: Nuova Zelanda
Giudizio: 4/5
In un futuro post-apocalittico, The
Kid, un orfano emarginato, incontra una ragazza misteriosa. Diventano
amici fino a quando Zeus, il sadico capo della Wasteland, la rapisce.
The Kid deve affrontare le sue paure, e viaggiare per liberare la
Wasteland del male e salvare la ragazza.
Ogni tanto è proprio interessante
lasciarsi sorprendere da alcune dolci scoperte.
Turbo Kid forse diventerà uno dei film
a cui più mi affezzionerò del 2015, per tantissimi e nutritissimi
elementi, dall'enorme carica vintage alle tonnellate di citazioni,
agli omaggi dichiarati verso i film anni '80 e tanto, tanto altro
ancora.
Gli stessi registi, un trio
neozelandese da tenere sott'occhio, ha espresso come il film sia una
dichiarazione d’amore ai film che li hanno più emozionati durante
l’infanzia e quindi non stupisce che il risultato sia un compendio
di tutto ciò che ci ha visti crescere (mangianastri e BMX) senza
contare Le Matos - No Tomorrow (feat. PAWWS) come brano della
colonna sonora, nostalgico quanto funzionale a far calare ancora di
più lo spettatore nell'avventura e nell'empatia che prova per i due
protagonisti.
Turbo Kid è il tipico viaggio
dell'eroe con una storia così essenziale e telefonata da far
esaltare ancora di più per come siano stati centrifugati alcuni
elementi tipici del genere esaltandoli nella forma più creativa e
funzionale possibile.
Senza contare che per essere un film
d'avventura post-apocalittico, che si inserirebbe tranquillamente in
un sotto genere come l'ozploitation dei vicini australiani, è pieno
di violenza, splatter senza lesinare sul sangue che scorre a fiumi,
arti, maschere e la lista andrebbe avanti all'infinito, contando
poteri straordinari, e un finale esplosivo.
Davvero una sorpresona passata dal
Sundance con un ritrovato e sempre incazzatissimo Michael Ironside e
una bellissima Laurence Leboeuf truccata e con una parrucca favolosa,
un robot di cui si fa fatica a non innamorarsi.
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