Titolo: Stinking Heaven
Regia: Nathan Silver
Anno: 2015
Paese: Usa
Festival: TFF 33°
Giudizio: 3/5
Anni 90, New Jersey. Persone con
problemi di dipendenza di vario genere si riuniscono in una sorta di
comune, diretta da una coppia. Tra autoanalisi quotidiana e metodi
poco ortodossi, ogni giorno e` una nuova scommessa e i fragili
equilibri raggiunti sembrano sempre sul punto di saltare.
Diciamo che con una trama così
interessante, il quinto film di Silver poteva godere di quanto di
meglio ci si potesse aspettare. Purtroppo non è stato così.
Pur non amando gli yippie, anche se non
ho pregudizi e li osservo interessato quasi come una risposta a una
realtà che ancora faccio fatica a spiegarmi, mi aspettavo forse
un'analisi diversa sulle disfunzioni umane, sulla comunità allargata
e su questa strana famiglia di auto aiuto in cui ognuno è libero di
fare quello che vuole cercando di superare le dipendenze da droghe o
altro.
Sono tanti i personaggi. Una galleria
che si fa fatica a ricordare almeno per i nomi.
Eppure è interessante come il regista
abbia un filo conduttore per tutte le storie che solo dopo una buona
parte si riesce a incasellare a dovere. Nei suoi settanta minuti,
riesce sicuramente bene, la parte della terapia di auto aiuto, dove
ognuno mostra le proprie debolezze e fragilità facendosi filmare e
ascoltare dagli altri membri del gruppo.
Sembra a metà tra uno spettacolo del
Living Theatre e una seduta di psicoanalisi in cui si è costretti a
mostrarsi i momenti più infimi.
Anche se con alcuni momenti in cui il
ritmo cade bruscamente, il film di Silver si rialza sempre o quasi
come d'altronde i tossici, lasciando il posto ai percorsi di vita più
disparati, morendo, e vendendo funghi fermentati e distillati nella
propria vasca da bagno (come tutti i fricchettoni che si rispettino).
Sottolinenando i rapporti patologici
tra i personaggi, alla fine si può definire una setta, Stinking
Heaven funziona come pugno allo stomaco e come dimostrazione di come
possa realmente spaventare una struttura come questa e forse
dall'altro cerca di portare un messaggio di speranza in cui almeno
qualche personaggio riesca a salvarsi.
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