domenica 20 dicembre 2015

Shinjuku Swan

Titolo: Shinjuku Swan
Regia: Sion Sono
Anno: 2015
Paese: Giappone
Festival: TFF 33°
Giudizio: 3/5

Appena giunto a Kabukicho, quartiere a luci rosse del distretto di Shinjuku, Tatsuhiko viene preso sotto la sua ala protettiva da un potente boss, responsabile di un’organizzazione che procaccia ragazze per i locali del quartiere. Per le strade, però, infuria una guerra con un’organizzazione rivale, per il controllo del territorio…

Criminalità giovanile, violente contese per il potere, il mondo dei procacciatori di ragazze e rovesciandolo dall'altra parte di tutte coloro che per guadagnare soldi accettano questo stile di vita.
Il secondo film del trittico portato dal prolifico Sion Sono al TFF è un film che sa di già visto, racconta innumerevoli cose ma senza avere quella originalità da coinvolgerti pienamente in nessuna delle tante sottostorie. Il fascino è nella messa in scena, nel mischiare e contaminare situazioni e generi (yakuza inteso come gangster movie, tragicommedia, melo e fiaba dai toni grotteschi), donando in più di due ore ritmo a gogò senza mai sbavature.
Con una colonna sonora straordinaria, ma si sa è uno dei pezzi forti del regista, Sono mette tutto nelle mani e nelle azioni del suo protagonista, le vicende e i dilemmi morali che lo portano in un inferno che ormai sembra pienamente accettato, infatti lo svago e persino l’amore sono quantificabili e monetizzabili e dove ancora una volta viene portato a galla il tema della prostituta illusoriamente felice.
La fonte della sceneggiatura è un manga già adattato nel 2007 in una serie televisiva, inedito in Italia come spesso capita nei film nipponici.
Questa parabola sulla scalata al potere e la presa di coscienza di una realtà insopportabile, Sono l'ha saputa gestire e confezionare bene ma purtroppo manca molto la sua vena anarchica con tutte le sue vicissitudini non-sense che diventeranno il marchio di LOVE & PEACE, quasi come se si fosse dovuto accontentare di trovare una mediazione con tanto di morale in un contesto ugualmente degenerato che non siamo abituati a vedere.



Nessun commento:

Posta un commento