lunedì 16 novembre 2015

007-Spectre

Titolo: 007-Spectre
Regia: Sam Mendes
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

La morte sfila per le strade di Città del Messico e dietro la maschera di un teschio. In missione per conto di M, la defunta M che gli ha lasciato un video e un incarico spinoso da risolvere, James Bond sventa un attentato e uccide Marco Sciarra, terrorista legato a SPECTRE, una misteriosa organizzazione criminale e tentacolare. Il suo colpo di testa gli aliena Gareth Mallory, il nuovo M alle prese con pressioni politiche e Max Denbigh, membro del governo britannico che non vede l'ora di mandare in pensione i vecchi agenti dell'MI6 e di controllare con tanti occhi le agenzie del mondo. Congedato a tempo (in)determinato, Bond prosegue la sua indagine contro il parere di Mallory e con l'aiuto dei fedeli Q e Moneypenny. Tra un funerale e un inseguimento, una vedova consolabile e una gita in montagna, l'agente 007 stana Mr. White, una vecchia conoscenza con crisi di coscienza e una figlia da salvare. Bond si fa carico di entrambe e protegge Madeleine Swann dagli scagnozzi di SPECTRE, amministrata dal sadico Franz Oberhauser. È lui l'uomo dietro a tutto, è lui il megalomane da eliminare. Madeline la chiave per risalire. Per risalire alla sua nemesi, per risalire il suo tempo perduto.

Spectre è un concentrato di azione come del resto c'era da aspetttarsi.
Cambi di location incredibili, inseguimenti mozzafiato, acrobazie mirabolanti e una tecnica, quella di Mendes al suo ultimo film su Bond, davvero a grandi livelli estetici e soprattutto tecnici.
Soprattutto l'inizio del film in Messico e orchestrata e portata in scena nel miglior modo possibile.
Però rispetto al precedente SKYFALL l'impianto realistico a questo giro risulta ancora più assurdo e fracassone, Craig non fa una smorfia e il suo Bond è completamente spersonalizzato, gli abiti sono sempre eleganti, nuovi e perfetti anche quando i protagonisti si trovano su un treno sperduto. L'ultimo 007 dura davvero molto e in particolare l'ultimo atto è così incredibilmente banale da far crollare tutta la costosissima costruzione del film, come nella scena finale inscenando una delle esplosioni più costose nella storia del cinema.
Il controllo totale attraverso la rete, l'organizzazione segreta, e tanti altri temi su cui il film cerca di mordere l'attenzione dello spettatore, non sono sempre all'altezza e quando la suspance cala ci sono dei buchi e dei momenti di imbarazzo pazzeschi come nella scena del rapimento tra le montagne.

Se poi ci mettiamo che il villain di turno, Waltz, fa di tutto per non caratterizzare il suo personaggio allora la macchina produttiva perde tutta la poca consistenza che gli rimaneva.

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