Titolo: Monsters-Dark Continent
Regia: Tom Green
Anno: 2014
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
Sono passati sette anni dopo gli eventi
di Monsters, e le 'zone infette' si sono diffuse in tutto il mondo.
Gli esseri umani sono stati buttati giù dalla cima della catena
alimentare, con comunità disparate che lottano per la sopravvivenza.
I soldati americani sono stati inviati all'estero per proteggere gli
interessi degli Stati Uniti dai mostri, ma la guerra è lontana
dall'essere vinta.
La guerra è sempre stata e sarà
sempre il più grande mostro e male dell'umanità.
A distanza di quattro anni dall'esordio
di Gareth Edwards MONSTERS, Green alla sua opera prima, firma un
sequel interessante e originale, un war-movie solido e spietato, con
un analisi e una critica all'occupazione dei territori medio
orientali che più attuale di così non poteva essere.
Girato in Giordania e allargato su
alcune aree di confine non meglio precisate, Dark Continent mostra
dei mostri che di fatto non attaccano mai l'uomo, ma avanzano
inesorabili verso una terra promessa senza nome.
Allo stesso tempo come in una delle
scene iniziali che segna profondamente la psiche dello spettatore,
l'incontro tra un cane e una delle piccole creature, diventa
l'esempio perfetto della spettacolarità e l'uso gratuito della
violenza che non conosce confine e chiama in ballo mostri di ogni
tipo.
I mostri sono reali ma soprattutto
delle comparse, in una guerra incessante che richiama e segue un
manipolo di soldati esagitati che vogliono solo avere successo e
disintegrare la zona rossa per obbedire alle regole ferree del loro
paese, un'America sempre più lacerata dai sensi di colpa che proprio
grazie all'uso di una copiosa violenza gratuita e psicologica, cerca
di cancellare i ricordi senza riuscirci.
E'un film lungo, a volte lento da
seguire, in alcune scene non sembra succedere nulla, però Green
deraglia continuamente, alternando un ritmo minimale ad uno più
action e solo in alcuni momenti con delle punte e dei momenti quasi
poetici come la scena in cui il bambino tira fuori dalla scatoletta
una creatura appena nata e la lascia prendere il volo prima che
questa a sua volta si disperda in un effetto che sembra ricordare le
meduse.
Il film di Green non è sicuramente
perfetto, anche se non bisogna dimenticare che rimane comunque un
esordio, ha molti elementi discutibili, ma crea una metafora
originale e interessante senza essere mai banale e ridando spessore e
forza ai mostri in tutta la loro gigantesca potenza.
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