Titolo: Southpaw
Regia: Antoine Fuqua
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Detroit ai giorni nostri. Billy "The
Great" Hope è un campione di boxe. E' un "southpaw",
un pugile mancino, dallo stile aggressivo e brutale. E' all'apice
della sua carriera, ha una moglie che adora, Maureen, e una figlia
piccola. L'incontro con il suo rivale Miguel "Magic" Canto
cambierà la sua vita per sempre. Durante una violenta rissa Maureen
viene uccisa e da quel momento l'esistenza di Billy è sconvolta: la
sua carriera è finita, la figlia è affidata ai servizi sociali.
Billy deve ricominciare dal nulla, con l'aiuto e gli insegnamenti del
vecchio pugile Tick. Giorno dopo giorno inizia la dura risalita...
Ormai Hollywood dovrebbe capire che la
boxe è stata ampiamente abusata. I film non si contano più per
quanti ne vengono continuamente vomitati così come i temi e le
sotto-trame sull'argomento.
Ecco Southpaw sembra impegnarsi a
cercare di non fare mai quello sforzo di trama e sceneggiatura che ci
si poteva aspettare. Non sfrutta la bravura del cast, incasellandolo
in caratterizzazioni stereotipate e dalla seconda metà in avanti
diventa pure noioso.
A mio malgrado lo script è stato pure
affidato a Kurl Sutter autore di una saga che ho molto apprezzato
come SONS OF ANARCHY, qui invece si notano svariati limiti.
Dalle stelle alle stalle e ritorno,
però in questo caso, se la musa e ancora ispiratrice del pugile era
la moglie, dopo l'incidente scatenante diventa proprio il limite
invalicabile del film.
Fuqua forse è più specializzato in
scene d'azione (anche se un pò esageratamente), mentre qui è tutto
una mosceria e un appiattimento. Whitaker anche lui non viene
sfruttato a dovere e 50 cent conferma di non essere un attore e
peraltro molto fastidioso sempre in ruoli da boss o pappone.
Le parti con la figlia in e out dal
tribunale sono palesemente fessacchiotte e Billy che collassa ubriaco
nella sua villa e va a sbattere volontariamente con le macchine di
lusso contro gli alberi la dicono lunga sulla pochezza di idee e la
banalità sconcertante per coprire i buchi nel film.
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