Titolo: Dark was the night
Regia: Heller
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Maiden Woods è una tranquilla città
remota in cui vivono delle persone dignitose e laboriose, ma qualcosa
si muove nei bui boschi che circondano questa comunità isolata.
Quando un'impresa forestale decima un'area della foresta, cominciano
a susseguirsi una valanga di eventi sempre più violenti e
inspiegabili. Lo sceriffo Paul Shields e il suo vice lottano per
affrontare i propri demoni personali mentre combattono una nuova
razza terribile che è forse più vecchia della stessa umanità... E
molto, molto più affamata.
Dar was the night, diretto dal quasi esordiente Heller nelle vesti di regista (contando che come produttore ha contribuito a diffondere alcuni film decisamente interessanti degli ultimi anni), è un thriller horror con molti aspetti che fanno pensare ad un'atmosfera nostalgica che non ci stuferemo mai di vedere.
Un film che sicuramente consiglio agli
amanti del genere perchè seppur farcito di limiti (il casting
soprattutto nei ruoli secondari, la seconda parte in cui si scopre
"l'identità" del mostro, e alcuni effetti in c.g) punta
tutto sulla tensione di fondo, sulle atmosfere piacevoli e una
fotografia blu fredda e solitaria quasi glaciale per una foresta che
sembra fagocitare tutta la città.
In più l'orrore incomprensibile, in
cui proprio la creatura, sembra essere una metafora perfetta di un
male oscuro che si nasconde dentro ogni cittadina generato dalle
nefandezze dell'uomo seppur con alcune incertezze è scandito dosando
bene la suspance.
Il mostro del film è solo il pretesto
per far affiorare le angoscie del protagonista e della comunità dove
vive tra leggende locali e ancestrali pervase dal folklore americano.
Il wendigo come creatura ha già fatto la sua comparsa e pure meglio,
soprattutto visivamente, lasciando impronte diverse e agendo sulla
paura della gente di Maiden, tra cui spunta un barista che gli
aficionados dell'horror sapranno riconoscere, mister Nick Damici.
Il film tra l'altro è liberamente
ispirato agli eventi della vita reale che si svolse in Topsham, in
Inghilterra nel 1855, conosciuta come "Impronte del diavolo"
in cui la cittadina si svegliò per trovare neve fresca e impronte di
zoccoli bipedi tracciate sul paesaggio.
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