Titolo: Black Mass
Regia: Scott Cooper
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Nato e cresciuto a Boston Jimmy Bulger
è un criminale di zona, ha una gang, è rispettato e amato dai
locali, specialmente da John Connolly, ora diventato agente dell'FBI
che con i Bulger (Jimmy e suo fratello Bill, il senatore) è
cresciuto. Proprio John Connolly propone a Jimmy di diventare suo
informatore, così da poter fare carriera e in cambio gli consentirà
di agire indisturbato.
I film di gangster piacciono sempre di
più.
Un sotto-genere che fa fatica a
tramontare e già solo il fatto che alcuni personaggi siano così
interessanti, restituisce linfa vitale e da la possibilità di
analizzarne molti in diverse sfaccettature.
Ora l'ultimo gangster messo nelle mani
di Scorsese o pochi altri, sarebbe diventato un film indimenticabile
con l'intensa interpretazione e soprattutto trasformazione di Deep.
Cooper ha un problema e lo ha già
dimostrato anche se OUT OF FORNACE seppur con qualche svista portava
a casa alcuni importanti riconoscimenti come del resto anche CRAZY
HEART anche se in modi tempi e sviluppi completamente diversi.
Il problema è legato ad una parola che
possiamo definire dispersione, un intreccio strano che non riesce mai
ad avere quell'alchimia che ci si aspetta da una storia e soprattutto
un pasticciato lavoro di scrittura.
Black Mass racconta tanto forse troppo
e in modo non sempre appropriato, ha una buona messa in scena e un
cast che seppur con qualche esagerazione, sotto alcuni aspetti
diventa troppo caricaturale è disfunzionale, e sembra quasi che
tutto quello che racconta sa di già visto e sentito, diventando nel
terzo atto oltre che prevedibile pure noioso.
Quindi fare un film di gangster in
questo abusatissimo sotto-genere dimostra che non è affatto facile,
ma ci vogliono sempre nuove idee, formule che accopagnino una buon
lavoro di sceneggiatura dal momento che la messa in scena non è poi
così difficile quando ci sono i mezzi e il budget.
Scott Cooper, di cui sentiremo ancora
parlare, deve limare bene alcuni aspetti del suo cinema se non vuole
capitombolare come altri colleghi e diventare solo un impiegato di
hollywood e non un artigiano.
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