Titolo: What we do is secret
Regia: Rodger Grossman
Anno: 2007
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Film biografico sulla vita della
leggenda del punk Darby Crash e la sua band, The Germs. Il film è
incentrato sull'ultima parte della vita di Crash ("five years
plan"), cioè il suo programma di vita per cui si prefissava di
diventare una leggenda in cinque anni per poi suicidarsi.
Non sono molti i film riusciti sulle
biografie delle leggende musicali o sulle band in generale.
Alcuni titoli meritevoli e altri cult
che considero davvero validi sono i seguenti:
BLUES
BROTHERS,QUADROPHENIA,COMMITMENTS,TENACIOUS D E IL DESTINO DEL
MONDO,ALMOST FAMOUS,SID E NANCY,DOORS,SUBURBIA,DESPERATE LIVING AKA
PUNK STORY,QUANDO L'AMORE BRUCIA L'ANIMA,LAST DAYS,24 HOUR PARTY
PEOPLE,CONTROL.
Ora pur non conoscendo Darby Crash e
non essendo amante del punk, ho avuto alcune difficoltà ad arrivare
fino alla fine del film. I motivi sono i più svariati dalla
recitazione, alla sceneggiatura, alla messa in scena, alla voce
narrante, le interviste, gli stacchi narrativi, i personaggi
secondari per nulla interessanti a cui viene data troppa importanza e
infine per come viene trattato il tema della droga.
La sfiga che ha travolto Crash è stata
quella di essersi suicidato lo stesso giorno in cui è morto John
Lennon (ovviamente non c'è nessun nesso, il primo lo ha fatto per
scelta personale senza sapere che Lennon stava per essere
assassinato).
E' un peccato che il film non riesca e
non trovi una sua anima che travolga lo spettatore perchè Grossman,
il regista alla sua opera prima, ha iniziato a lavorare sul progetto
già dalla fine dello scorso decennio, raccogliendo un'esorbitante
quantità di dati sulla band.
Tutto questo lavoro di ricerca emerge
chiaramente nella prima parte del film, che sembra più un
rockumentary piuttosto che un biopic, colmo di interviste, live e
racconti su quanto succedeva intorno alla band, ma che purtroppo
perde enfasi e non riesce ad essere accattivante come vorrebbe
risultando in svariati casi di una banalità e una prevedibilità
quasi imbarazzante.
Nessun commento:
Posta un commento