Titolo: Plague
Regia: Nick Kozakis, Kosta Ouzas
Anno: 2015
Paese: Australia
Giudizio: 2/5
Un piccolo gruppo di sopravvissuti
cerca rifugio da un'infezione che si è diffusa come una piaga sul
genere umano. Evie, con la sua compagnia di sopravvissuti, trova un
rifugio nell'attesa del ritorno di suo marito John. A seguito di un
attacco di infetti, Evie rifiuta di abbandonare il marito contro il
volere del gruppo. I sopravvissuti si ribellano lasciando Evie ad un
destino incerto. Con l'inatteso arrivo di Charlie ciò che pare
essere l'occasione per un nuovo inizio si trasforma rapidamente in
una minaccia tanto orribile quanto gli infetti che li inseguono.
Bisogna avere una bella faccia tosta o
infinite dosi di coraggio per portare in scena vicende legate agli
zombie senza avere un guizzo di originalità.
I quasi esordienti registi che si sono
pagati tutto da soli sborsando trecento mila dollari, hanno portato a
casa e in alcuni festival, un'idea che partendo dallo zombie come
elemento destrutturante in un'ottica post-apocalittica e soprattutto
di survival-movie, cerca a partire da questo elemento di fare un
lavoro legato più alla riflessione sui rapporti di forza, le
debolezze e le prepotenze in campo sociale piuttosto che un vero
scontro vs zombie alla Romero.
Alcune scene splatter sono così
esagerate che risultano un concentrato di involontaria ironia (la
scena del vecchio a cui esplode la faccia dopo la fucilata o alcuni
inseguimenti che sembrano improvvisati e in cui gli attori tutto
fanno tranne che dare realisticità ai fatti)
Il limite più forte del film però è
legato ad un plot poco originale, ad una regia asciutta e non
particolarmente incisiva soprattutto nella direzione del cast.
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