Titolo: Colt 45
Regia: Fabrice Du Welz
Anno: 2012
Paese: Francia
Giudizio: 3/5
Vincent, 25 enne poliziotto ,
preferisce la balistica e lo studio di nuove pallottole da fabbricare
all'azione e ai gruppi operativi di cui non intende far parte perché
di temperamento solitario e schivo. Preferisce fare l'istruttore di
tiro e il consulente ma quando conosce il poliziotto corrotto Milo
Cardena viene tirato dentro una guerra tra diverse fazioni di
poliziotti, una guerra sangunosa che vede implicato anche il suo
superiore, il comandante Chavez e che lo costringerà a venire a
patti con il suo lato più oscuro.
Per sopravvivere dovrà passare per forza all'azione.
Per sopravvivere dovrà passare per forza all'azione.
Du Welz è attualmente nella cerchia
dei miei registi preferiti e non c'è bisogno che mi soffermi dal
momento che basta dare un'occhiata alla sua breve ma intensa
filmografia e la sua personalissima idea di cinema.
Colt 45 è un film di genere puro e
senza compromessi, in termini di azione e violenza, un progetto che
finalmente vede la luce dopo un periodo molto travagliato in cui il
regista non ha potuto prendere parte alla post-produzione e di fatto
uscito dopo quel capolavoro di ALLELUIA anche se girato prima.
La sceneggiatura è stata firmata da
Fathi Beddiar, critico cinematografico di Mad Movies, appassionato di
noir e cinema di genere e autore del saggio Tolérance Zéro: La
justice expéditive au cinéma.
Colt 45 rispetto ai predecessori cambia
traiettoria puntando sull'hardboiled in un polar moderno con un
cinismo spietato e una critica aspra nei confronti delle istituzioni,
sottolineando tutto il marcio che c'è dietro alcune lobby del potere
in particolare quelle che dovrebbero occuparsi di giustizia.
E'un film in cui non manca l'azione, la
suspance, il dramma, l'indagine e tutto il resto.
Recitato molto bene e con intense scene
d'impatto emotivo e senza mai lesinare sulla violenza, appare
tuttavia come il film meno personale del regista, forse potremmo
definirlo (anche se non lo è) il più commerciale dei suoi film.
Un'opera che lascia comunque un duro
colpo allo stomaco, lasciando nella disperazione pubblico e
protagonista, in una lunga discesa negli inferi che non conosce sosta
ma che alza invece sempre di più la posta man mano che procede nella
sua indagine.
Colt 45 è stato girato in otto
settimane a Parigi, è il film più costoso nella carriera di Du
Welz, con un budget di 10 milioni di euro e che vede come direttore
della fotografia sempre quel genio di Benoît Debie.
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