Titolo: Sound of Noise
Regia: Ola Simmonson, Johannes Stjärne
Nilsson
Anno: 2010
Paese: Svezia
Giudizio: 3/5
Tutto ha origine da due fratelli. Il
primo molto dotato, già bambino prodigio, oggi è stimato direttore
d'orchestra, il secondo, stonato cronico e insofferente nei confronti
della musica (anche a causa di un'infanzia all'ombra del fratellino
dotato), è poliziotto. Proprio a lui viene affidato il caso di
alcuni misteriosi crimini collegato ad un gruppo di persone che si
presentano in ambienti convenzionali per smontarli e letteralmente
"farli suonare" utilizzando tutto quello che trovano.
Sound of Noise è un film bizzarro e
originale che nonostante il tono spesso sconclusionato credo possa
essere menzionato tra i film sul tema musicale più originali mai
visti finora.
Con una storia interessante è
provocatoria, vuole essere ricordato come una sinfonia anarchica di
pace e libertà, tutta dettata da registri musicali senza puntare
troppo sui dialoghi.
E'insieme una critica al rumore che ci
circonda ogni giorno, all'egoismo e alla tediosa rigidità di alcuni
musicisti svedesi e della seriosità che si nasconde dietro la musica
colta.
Seppur pervaso da un umorismo solo a
tratti veramente comico, come capita spesso per divesi paesi la cui
comicità il più delle volte riscontra l'effetto opposto, l'opera
prima della coppia di registi è una commedia irrorata da sterzate di
freschezza e alcune trovate davvero innovative come le stravaganze
legate ai quattro brani di cui il primo e in una sala operatoria in
cui i batteristi suonano letteralmente su un paziente oppure il
finale con i trattori che devastano la piazza davanti all'Opera.
Il problema però di Sound of Noise è
legato in particolare al ritmo che spesso diventa ripetitivo e
stancante. Alcune scelte di sceneggiatura proprio perchè non
palesate al pubblico, diventano di difficile fruizione e
comprensione.
Il cast c'è la mette tutta, contando
che gli stessi protagonisti erano quelli del precedente corto della
coppia di registi.
Uscito a Cannes, sicuramente farà
parlare e sorridere, non verrà ricordato come un filmone, ma allo
stesso tempo è un peccato che non raggiungerà mai le sale nei
nostri cinema.
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