Titolo: Paura 3d
Regia: Manetti Bros
Anno: 2012
Paese: Italia
Giudizio: 2/5
Tre giovani amici della periferia
romana, dove tutto scorre come da copione, si ritrovano tra le mani
le chiavi di una bella villa in campagna appartenente allo strano e
facoltoso Marchese Lanzi, fuori per il fine settimana per un raduno
d'auto d'epoca. I tre non resistono alla tentazione di passare due
giorni indisturbati nel lusso, ma qualcosa nella cantina
comprometterà inaspettatamente i loro goliardici progetti.
Una caduta di stile e di intenti
catastrofica per i Manetti Bros.
Dopo aver amato ZORA LA VAMPIRA, aver
apprezzato PIANO 17 ed essermi vergognato con L'ARRIVO DI WANG, mi ha
profondamente deluso vedere trattato in modo così banale e scontato
il tema della tortura e con alcuni protagonisti particolarmente
antipatici e investendo ancora una volta su una storia che definire
canonica è poca cosa.
Credo si possa definire tramontata
l'era dei Manetti Bros.
Il villain della situazione, un Peppe
Servillo stereotipato al massimo, e non caratterizzato a dovere
nonostante il talento, una struttura banale e scontatissima, un uso
della violenza in parte gratuito e assolutamente non necessario che
nel bagno di sangue finale risulta ingenuo e ridondante.
Alcune scelte davvero di poco gusto
come l'occupazione della casa del Marchese (addirittura si portano le
chitarre per i videogiochi) e alcuni momenti che non riescono a
mantenere alta la suspance come ci si aspettava.
La critica lo ha risparmiato per il
semplice fatto che in Italia il cinema di genere è morto, quindi
nell'imbarazzo generale e nei film davvero inguardabili che vengono
portati alla luce, Paura 3d può forse sembrare uno spiraglio ma non
è affatto così.
Se Paura 3d (ma poi perchè in
3d...pensateci bene) è il primo horror della coppia di registi e mai
la macchina del terrore fa paura o crea quella tensione necessaria,
allora possiamo fin da subito, a meno di non essere ciechi, notare le
innumerevoli incongruenze e limiti del film.
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