Titolo: Burying the Ex
Regia: Joe Dante
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Max ha una fidanzata, Evelyn, vegana,
ambientalista e un bel po' dittatoriale. Il ragazzo gestisce un
negozio di trucchi horror di nome Bloody Mary's e adora i vecchi film
del genere, soprattutto italiani: ha tappezzato delle loro locandine
originali l'intero appartamento che condivide con Evelyn. Quando lei
decide di ridecorare secondo i suoi principi ecologisti, chiudendo
nel cassetto (e rovinandone la "condizione immacolata") i
suddetti poster, Max capisce che la loro storia è finita. Ma quando
sta per annunciarglielo, Evelyn viene investita da un autobus.
Tuttavia questa non è la fine di Evelyn. Grazie all'intervento
magico di un pupazzettto satanico, la ragazza emerge dalla tomba con
l'intento di riprendersi "il miglior boyfriend di tutti i
tempi", proprio quando lui ha cominciato a consolarsi con
l'avvenente Olivia, sua vera anima gemella.
Ok devo ammetterlo mi aspettavo di
meglio.
Sarà che non molto tempo fa ho visto
un ibrido di questo film dal nome LIFE AFTER BETH, british, che ho
trovato non solo più originale ma anche recitato meglio per quanto
non sopporti Dane DeHaan. L'ultimo film di Dante, un regista che
adoro e che nonostante tutto non è mai stato preso seriamente in
considerazione, ma che ha saputo regalare alcuni must notevoli sul
genere, trova qui una battuta d'arresto.
Dopo la virata nei MOH, splendida con
due episodi che seppur non tra i migliori erano interessanti e
criticavano ferocemente la società americana, punta sull'horror teen
scalzonato e con uno humor ad effetto dosato ai limiti con lo slasher
e il grottesco più una montagna di riferimenti alla cultura pop e di
omaggi al cinema di genere e ai b-movie e ovviamente il suo
amatissimo Corman in cima alla lista.
Eppure non basta, il plot e le idee si
esauriscono in breve tempo, la mattanza non è come ci si poteva
aspettare e buttarla su alcuni temi come gli impatti eco-ambientali
non bastano a dare enfasi alle sorti del film.
Gli zombie, ancora peggio dei vampiri,
subiscono un inflazione che ne decreta numerosissimi limiti e sebbene
il film abbia comunque un ritmo notevole, non è quello che mi sarei
aspettato da un outsider come Dante.
Il filone poi teen-horror, sebbene con
qualche diversità e valore aggiunto da Dante è da sopprimere, sta
cominciando ad ottenere troppo rilievo e piega riempiendo di
blasfemia tutte le icone classiche e le regole insovvertibili del
genere.
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