Titolo: Taken 3
Regia: Olivier Megaton
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Bryan Mills, ex agente della CIA, si
gode il meritato riposo a Los Angeles. La sua vita adesso scorre
ordinaria tra una visita alla figlia Kim, che ha appena scoperto di
essere incinta, e un bicchiere di vino rosso con l'ex moglie Lenore,
in crisi col nuovo compagno e decisa a sedurre il suo ex marito. Ma
Bryan vuole restarne fuori, almeno fino a quando Lenore non avrà
chiarito la situazione con Stuart, che una sera si presenta alla sua
porta e gli domanda nervosamente di stare lontano da lei. La mattina
dopo Lenore viene trovata morta nella casa di Bryan, accusato
immediatamente dalla polizia. Quasi catturato dagli agenti, Bryan ha
comunque la meglio e fugge, deciso a dimostrare la propria innocenza.
Ancora una volta lo aiuteranno nell'impresa il fedele Sam, ex
collega, e la figlia Kim, che non ha mai dubitato di lui.
Mills è lo stereotipo di un qualsiasi
personaggio d'azione in svariate saghe hollywoodiane con pochissime
idee e tanta azione, d'altronde è questa la log-line del genere
action.
Di questa saga da dimenticare si salva
solo il quarto e ultimo capitolo (finora).
In questa nuova avventura viene uccisa
l'ex moglie e il dato più tremendo e che si capisce dopo cinque
minuti chi è il colpevole.
Prodotto da Luc Besson che alterna
produzioni reazionarie a prodotti di un'inutilità mai vista prima
(fatta eccezione per qualche sua regia soprattutto del passato
davvero incisiva) questa interminabile saga ha visto due titoli nello
stesso anno solo per darvi un'idea di quanto nonostante la storia non
aggiunga nulla e sia sempre scontata, ottenga comunque un buon
incasso.
E poi il villain di turno e gli
antagonisti se non sono albanesi sono sempre russi!
Megaton come regista è un mestierante
senza anima e guizzi narrativi, capace solo di essere un fedele servo
dell'industria hollywoodiana.
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