Titolo: Monster
Regia: Hwang In-ho
Anno: 2014
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 2/5
Park Bok-Soon vende ortaggi in una
piccola bancarella abusiva per provvedere agli studi della sorella
minore Eun-jeong, soprattutto ora che sono rimaste orfane della
nonna. Bok-Soon è un po' tonta per via di un incidente avuto da
piccola, ma sopperisce alla sua mancanza d'intelligenza con una
rabbia incontrollabile che le permette di affrontare ogni ostacolo e
difficoltà. Fin quando sulla sua strada incontra Gae Na-ri, una
bambina di 10 anni in fuga da Tae-soo, un serial killer che ha ucciso
sua sorella. Bok-soon e Eun-jeong cercano di aiutare la bambina, ma
Tae-soo riesce a scovarle e rapisce Eun-jeong. Bok-soon e Na-ri si
mettono così alla ricerca di Eun-jeong, nella speranza che
quest'ultima sia ancora viva.
Costipato di assurdi, di scene e attimi
di totale non-sense, di una sceneggiatura che più volte slitta nei
meandri dell'inverosimilità più totale, Monster tuttavia, non è da
buttare.
Pur con una storia deludente che
mischia troppe carte, mostra innumerevoli personaggi di fatto
caratterizzandone forse solo due abbastanza bene, la coppia delle due
giovani, la bambina che diventa subito adulta dopo l'uccisione della
sorella e Park che non si capisce bene se sia completamente
squilibrata sperduta in una realtà rurale.
E'un film così intenso e pieno di
assurdi che dopo la visione si rimane basiti pur se al contempo si
capisce che svariati elementi sono stati attaccati con una colla
scadente.
In-ho ha sicuramente del talento,
voleva creare una contaminazione tra action-thriller e commedia
ironica, apprezzabile per certi versi e per alcune scelte e scene che
risultano funzioanli, ma purtroppo non regge la struttura e gli
errori sono palesi ed evidenti.
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