Regia: Rodrigo Gudino
Anno: 2013
Paese: Canada
Giudizio: 3/5
Leon ritorna nella casa natìa dopo la morte di sua madre. L’edificio si rivela una sorta di santuario di una setta che adora gli angeli. Durante la breve permanenza l’uomo avvertirà la presenza di qualcuno o qualcosa in casa con lui. È lo spirito di sua madre che tenta di dirgli qualcosa?
Può un horror intrattenere per 72' relegando e puntando gran parte della suspance su una casa? Nel 2014 sembrerebbe di no, contando che ormai il tema della casa, infestata o meno, sembra aver quasi detto tutto. "Quasi" perchè l'opera prima di Gudino è un film davvero minimale, studiato e pensato in ogni singola inquadratura, in gradi di intrattenere contando che la storia non sembra essere il perno centrale degli intenti del regista.
Leon ritorna nella casa natìa dopo la morte di sua madre. L’edificio si rivela una sorta di santuario di una setta che adora gli angeli. Durante la breve permanenza l’uomo avvertirà la presenza di qualcuno o qualcosa in casa con lui. È lo spirito di sua madre che tenta di dirgli qualcosa?
Può un horror intrattenere per 72' relegando e puntando gran parte della suspance su una casa? Nel 2014 sembrerebbe di no, contando che ormai il tema della casa, infestata o meno, sembra aver quasi detto tutto. "Quasi" perchè l'opera prima di Gudino è un film davvero minimale, studiato e pensato in ogni singola inquadratura, in gradi di intrattenere contando che la storia non sembra essere il perno centrale degli intenti del regista.
Con una voce fuori campo della madre che narra la storia della casa e il rapporto con il figlio (la fede è l'incidente scatenante tra i due) e con un budget contenuto, sono soprattutto le musiche, l'attenzione per il sonoro e la fotografia e infine il taglio gotico del racconto a fare del film un'esperienza piacevole, in cui dalla metà del secondo atto interviene un elemento che potrà far storcere il naso ( parlo della creatura che scappa dal bosco).
Senza stare ad analizzare e fare luce su alcune sotto-storie (la setta degli angeli che celebra nella casa della madre di Leon) e su alcune forzature (l'angelo che apre gli occhi nel video), il lungo non soffre quasi mai la pesantezza della narrazione e dei movimenti fluidi e sinuosi della macchina da presa che in alcuni momenti sembrano ripetersi ma senza mai apparire fuori luogo o come la classica forzatura per aggiungere minuti al film.
Forse il climax finale potrà sembrare leggermente in contrasto con gli obbiettivi del protagonista e giocare tutto su un attore (purtroppo nemmeno così fotogenico) e una location, Gudino ha tutte le caratteristiche per aggiungere considerazioni e migliorare ancor di più il suo stile.
Senza stare ad analizzare e fare luce su alcune sotto-storie (la setta degli angeli che celebra nella casa della madre di Leon) e su alcune forzature (l'angelo che apre gli occhi nel video), il lungo non soffre quasi mai la pesantezza della narrazione e dei movimenti fluidi e sinuosi della macchina da presa che in alcuni momenti sembrano ripetersi ma senza mai apparire fuori luogo o come la classica forzatura per aggiungere minuti al film.
Forse il climax finale potrà sembrare leggermente in contrasto con gli obbiettivi del protagonista e giocare tutto su un attore (purtroppo nemmeno così fotogenico) e una location, Gudino ha tutte le caratteristiche per aggiungere considerazioni e migliorare ancor di più il suo stile.
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