Regia: Matteo Aleotto
Anno: 2013
Paese: Italia/Slovenia
Giudizio: 3/5
Paolo, quarant’anni, inaffidabile e dedito al piacere del buon vino, vive in un piccolo paesino vicino a Gorizia. Trascina le sue giornate nell’osteria del paese e si ostina in un infantile stalking ai danni dell’ex-moglie. Un giorno, inaspettatamente, si palesa suo nipote Zoran, uno strano sedicenne cresciuto sui monti della Slovenia. Paolo dovrà prendersi cura del ragazzino e ne scoprirà una dote bizzarra: è un vero fenomeno a lanciare le freccette. Questa per Paolo è l’occasione giusta per prendersi una rivincita nei confronti del mondo. Ma sarà tutto così facile?
Zoran mette a contatto due dipi di disagio in una commedia che regge piuttosto bene come ritmo e dialoghi per perdesi invece dietro alcune storie forse troppo melanconiche.
Per essere scritta a 8 mani poteva cercare di portare a casa qualcosa di più notevole sopratutto legato al personaggio di Zoran, ottimamente interpretato dallo sconosciuto Rok Prasnikar.
Le parti migliori rimangono comunque alcuni dialoghi tra Paolo e Zoran in cui tentano di comprendersi pur appartenendo a due emisferi diversi, ma sopportando un dolore che gli accomuna.
Puntando comunque su una storia per certi versi meno fasulla e abusata come capita spesso nelle commedie italiane, Aleotto, certo senza fare passi da gigante, gira una piccola cosa carina, un film tutto sommato indie e delicato, sentimentale ma senza troppe forzature.
Un'opera prima che dalla sua ha tanta freschezza e alcune tenere interpretazioni ma che non dimentica il dramma e i momenti difficili senza cadute di stile.
Zoran mette a contatto due dipi di disagio in una commedia che regge piuttosto bene come ritmo e dialoghi per perdesi invece dietro alcune storie forse troppo melanconiche.
Per essere scritta a 8 mani poteva cercare di portare a casa qualcosa di più notevole sopratutto legato al personaggio di Zoran, ottimamente interpretato dallo sconosciuto Rok Prasnikar.
Le parti migliori rimangono comunque alcuni dialoghi tra Paolo e Zoran in cui tentano di comprendersi pur appartenendo a due emisferi diversi, ma sopportando un dolore che gli accomuna.
Puntando comunque su una storia per certi versi meno fasulla e abusata come capita spesso nelle commedie italiane, Aleotto, certo senza fare passi da gigante, gira una piccola cosa carina, un film tutto sommato indie e delicato, sentimentale ma senza troppe forzature.
Un'opera prima che dalla sua ha tanta freschezza e alcune tenere interpretazioni ma che non dimentica il dramma e i momenti difficili senza cadute di stile.
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