Titolo: Spaghetti Story
Regia: Ciro De Caro
Anno: 2013
Paese: Italia
Giudizio: 3/5
Valerio è un aspirante attore ventinovenne che non riesce a sbarcare il lunario e nei momenti di sconforto fissa il suo trenino elettrico. L'amico d'infanzia Christian è un pusher (ma lui precisa: "rivenditore al dettaglio") che fa affari con la mala cinese. Valerio vive con Serena, che persegue un dottorato grazie ad una borsa di studio e comincia a sentir ticchettare l'orologio biologico. Christian invece vive con la nonna che ha visioni della Madonna e aggredisce chiunque entri in casa. Infine Giovanna, sorella di Valerio, fa la fisioterapista e mantiene il fratello, invitandolo ripetutamente a crescere e a prendersi le sue responsabilità nei confronti di Serena. Cosa che, a modo suo, fa anche il pragmatico Christian, convinto che le donne non vadano capite ma protette.
Pur non amando e pur avendo sempre una spiccata propensione per la commedia italiana, sono comunque curioso di scoprire i registi alle loro opere prime sopratutto quando, almeno a livello di passaparola, il film sembra aver avuto delle buone critiche oltre ad essere piaciuto ai festival.
In quelli che di solito sono i temi tipici della nostra commedia, l'opera prima di Ciro De Caro, pur non brillando certo di originalità e non avendo attori di spessore, anzi, riesce dal suo semplice punto di vista a centrare almeno un paio di obbiettivi.
Da un lato gli eterni sognatori e le false speranze che questo paese continua, per mezzo dei mass media, a promettere ai gentili telespettatori, dall'altro, coloro che sembrano avere le idee chiare su chi sono e cosa vogliono, di fatto però restando ingabbiati nei propri schemi mentali.
Non è poca cosa, soprattutto se al film si accosta un ritmo pregevole e mai soporifero, come spesso accade nelle prime opere, e in cui soprattutto i tempi comici si mescolano bene nell'intreccio narrativo, portando ancora di più il ritmo e i tempi meno lenti ma brevi ed efficaci.
Senza stare a sottolineare tutti gli errori e le facilonerie che Ciro sfrutta per portare acqua al mulino, Spaghetti Story nel panorama delle commedie italiane ha una sua meritocrazia e genuina semplicità di fondo, senza andare a toccare schemi troppo rigidi e forse senza mai prendersi così tanto sul serio, soprattutto senza veicolare verso intellettualismi o forme di cinema sperimentale e artistico che soprattutto negli ultimi anni ha portato più danni che altro.
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