Titolo: Tom a la Ferme
Regia: Xavier Dolan
Anno: 2013
Paese: Canada/Francia
Giudizio: 4/5
Tom ha amato Guillaume di un amore grande che adesso vorrebbe condividere con i suoi cari. Lasciata Montréal alla volta della campagna canadese, Tom raggiunge la fattoria della famiglia di Guillaume per partecipare l'indomani al suo funerale. Molto presto si rende conto che Agathe, madre di Guillaume, ignora l'omosessualità del figlio. Informato dei fatti è invece Francis, fratello maggiore e omofobico del defunto, che costringe Tom a mentire sulla sua natura e sulla natura della sua relazione con Guillaume. Imprevedibile e violento, Francis esercita su Tom sgomento e attrazione. Indeciso se andare o restare, Tom chiede aiuto a Sara, una collega spacciata per la fidanzata di Guillaume.
Tom a la Ferme è un film che nella sua apparente complessità viene scardinato e reso intrigante dalla complessa e poetica regia di Dolan, regista eccentrico e in grado di sorprendere per più motivi. Per essere una sorta di dramma esistenziale con elementi che rimandano a diversi sottogeneri, l'ultimo lavoro del canadese riesce forse a portarsi a casa un tassello sicuramente originale e innovativo come quello di deviare dalla solita narrazione, su una patologia come quella dell'omofobia, cercando altre cause e scomponendo i dialoghi facendolo incanalare spesso in una sorta di thriller psicologico.
Per essere dell'89 al suo quarto film, Nolan merita comunque un talento e uno stile già tutto suo che non è assolutamente cosa da poco, in più è capace di fare col noir quello che aveva fatto esattamente col mèlo nei suoi primi tre lavori: richiama il classico con grande personalità, dirigendo un film moderno in tutto con una stuzzicante patina vintage.
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