Regia: Ridley Scott
Anno: 1985
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
Il Signore delle Tenebre vuole oscurare per sempre il sole. Per farlo dovrà eliminare i custodi delle virtù: i mitici unicorni. Il mondo incantato di Jack e della Pincipessa Lily, è sull'orlo del baratro, e quando il primo unicorno verrà privato del magico corno, sul loro bosco irromperà l'inverno. L'eterna lotta tra il bene e il male, è lo spunto semplice a cui fa da sfondo un'ambientazione fantasy senza tempo.
Gli anni '80 hanno portato ai massimi vertici il genere fantasy in tutti i suoi limiti e in tutta la sua grazia e la sua abbondanza di immaginazione e potenza nel campo degli effetti speciali artigianali.
Legend fa parte di quei film che esulano da stereotipi di genere e cercando di confezionarsi tutto sommato e con tutti i limiti dell'anno di uscita (anche se in questo caso il lavoro tecnico svolto è eccellente) un suo particolare sguardo prediligendo la magia e tutto ciò che ne consegue.
All'inizio c'era il nulla e i signori del male, poi è arrivata la luce e la purezza.
Scott al suo 4°film si confronta con il fantasy, genere per lui scomodo e poco incline al suo particolare sguardo verso la sci-fi. Tuttavia pure con una trama tutto sommato ingenua, Legend si avvale soprattutto nel finale, di alcuni momenti piuttosto inquietanti e ambigui, prediligendo i dialoghi all'azione (in più parti), e creando un certo fascino dark con delle suggestive ambientazioni e uno stile quasi barocco.
Curry nei panni di Tenebra e Bennent nell'elfo, sono i due elementi che si apprezzano di più insieme alla strega verde e ad altre piccole chicche.
Il problema di Legend è l'eccesso di sentimentalismo e tetraggine(nordica) nonchè una certa pesantezza nel ritmo e nel montaggio che soprattutto nella prima parte, mimano il restante della storia.
Gli anni '80 hanno portato ai massimi vertici il genere fantasy in tutti i suoi limiti e in tutta la sua grazia e la sua abbondanza di immaginazione e potenza nel campo degli effetti speciali artigianali.
Legend fa parte di quei film che esulano da stereotipi di genere e cercando di confezionarsi tutto sommato e con tutti i limiti dell'anno di uscita (anche se in questo caso il lavoro tecnico svolto è eccellente) un suo particolare sguardo prediligendo la magia e tutto ciò che ne consegue.
All'inizio c'era il nulla e i signori del male, poi è arrivata la luce e la purezza.
Scott al suo 4°film si confronta con il fantasy, genere per lui scomodo e poco incline al suo particolare sguardo verso la sci-fi. Tuttavia pure con una trama tutto sommato ingenua, Legend si avvale soprattutto nel finale, di alcuni momenti piuttosto inquietanti e ambigui, prediligendo i dialoghi all'azione (in più parti), e creando un certo fascino dark con delle suggestive ambientazioni e uno stile quasi barocco.
Curry nei panni di Tenebra e Bennent nell'elfo, sono i due elementi che si apprezzano di più insieme alla strega verde e ad altre piccole chicche.
Il problema di Legend è l'eccesso di sentimentalismo e tetraggine(nordica) nonchè una certa pesantezza nel ritmo e nel montaggio che soprattutto nella prima parte, mimano il restante della storia.
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