Regia: Dennis Illiadis
Anno: 2013
Paese: Usa
Festival:TFF 31°
Giudizio: 2/5
Un gruppo di liceali alle prese con la preparazione di una festa. Le situazioni e le atmosfere da college movie, tra John Hughes e Project X, vengono ribaltate quando un meteorite colpisce la terra e letteralmente “sdoppia” i personaggi del film.
Forse la fantascienza adolescenziale (sci-teen?) diventerà presto un nuovo vaso di Pandora da cui attingere per il futuro, in un territorio, come quello americano, anomalo nella semina di contenuti.
Dal momento che il panorama attuale offre solo film con un marchio e un budget spropositato, che non lascia mai sperare a nulla di buono, gli indi come questo, spesso e volentieri offrono i migliori lavori, accattivanti e politicamente scorretti.
L'ultimo film di Illiadis, regista non proprio esaltante, è stato presentato l'anno scorso al TFF e come qualcuno ha fatto notare, è stato definito il peggior film del festival, quindi andava per forza visto. Devo dire che mi aspettavo peggio anche se il film è costellato da numerose incongruenze, contando che sugli intenti e la natura del soggetto si vola molto basso, ma il film ha comunque una sua struttura, che in alcuni punti riesce addirittura a creare una leggera patina di suspance.
Siegel e Araki sembrano essere i due autori sfruttati per la maggiore, contando che per il secondo, ci sono delle analogie con le feste e tutto il resto, ma senza arrivare al cinismo dell'outsider.
E'proprio dal party e nel party che Illiadis non riesce a staccarsi, facendoli diventare quasi noiosi, ad eccezion fatta per il sesso (o alcune scene tra l'imbarazzante e la più totale comicità, l'alcool negli occhi per sballarsi velocemente, la giapponese nuda cosparsa di sushi che non si fa toccare).
L'idea di fare i conti con l'altro me stesso diventa allora il fulcro dell'intera vicenda, sviluppando filoni diversi di interazione con l'altro (che non è detto che sia cattivo).
Sfociando in un pre-finale violento e inaspettato, dal sapore pseudo-gore, che stranisce e affascina al contempo, Plus One strizza l'occhio a film più maturi, senza ancora averne il brevetto, ma dimostrando sicuramente un certo talento e delle scelte tecniche a volte deliziose.
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