mercoledì 19 febbraio 2014

A single Shot

Titolo: A Single Shot
Regia: David M.Rosenthal
Anno: 2013
Paese: Gran Bretagna/Usa
Giudizio: 3/5

La tragica morte di una bella ragazza dà il via a una partita tesa ed eccitante del gatto e del topo tra il cacciatore John Moon e dei criminali incalliti che vogliono il suo sangue.

La vita può cambiare con un singolo colpo?sì.E'possibile sparare per sbaglio ad una ragazza scambiandola per un cervo?sì, anche se come incidente scatenante sembra un pò forzato.E'soprattutto è possibile per un personaggio dimenticarsi quasi del tutto dell'omicidio iniziale per pensare subito alla ex moglie?sì e John Moon lo incarna molto bene.
Basato sull’omonimo libro A Single Shot è stato adattato cinematograficamente dall’autore dell’opera, Matthew F. Jones.Il protagonista è Sam Rockwell, attore poliedrico e tra i migliori della sua generazione, si carica sulle spalle il peso di un lungo thriller che solo per certi versi rimanda al dramma di SOLDI SPORCHI di Raimi.
Il film parte molto bene e Rosenthal fin da subito cattura il meglio del paesaggio e della solitudine di John Moon, seminando tutti gli elementi per un buon giallo ma senza avere molti colpi in canna (usando un eufemismo) e il risultato è un film troppo sbilanciato e prolisso.
Se da un lato uno degli aspetti più belli è l'intensità degli attori da un lato, dall'altro sembra quasi una contraddizione poichè c'è una totale mancanza di caratterizzazione. Il fantastico lavoro di fotografia di Eduard Grau, si sposa perfettamente con la capacità del regista, di saper dare tono alle atmosfere di cui alcune davvero determinanti.
La mancanza per certi versi di azione e uno svolgimento un pò troppo macchinoso, non riescono a dare al secondo film del regista oltre a quasi due ore di durata, un'apertura che riesca ad essere più coinvolgente e a tratti affascinante. Purtroppo è proprio la sceneggiatura, troppo banale, che non riesce a decollare in un film che dalla sua aveva tutti gli elementi a favore.
Ancora due parole sull'ottima performance di Rockwell che in alcuni momenti di puro dramma tira fuori delle espressioni davvero intense.








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