Titolo: Would you rather
Regia: David Guy Levy
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Iris è alla disperata ricerca di soldi. Suo fratello Raleigh, di cui si prende cura dalla morte dei genitori, è malato di leucemia e le spese per le cure sono diventate sempre più gravose. Senza lavoro e ormai senza altre soluzioni, accetta su consiglio del medico di partecipare alla versione live del videogioco Would you rather?, organizzata dal potente miliardario Shepard Lambrick. Ogni concorrente ha a disposizione pochi secondi per prendere decisioni sul da farsi per non venire eliminato ma presto, con l'accentuarsi del grado di violenza, diventa chiaro a tutti che chiunque cercherà di abbandonare il gioco prima della sua fine sarà in serio pericolo di vita.
L'America insegna che ci sono sempre degli eroi. Se sono donne ultimamente è meglio e se questa donna ha i genitori morti e il fratello malato allora la frittata è fatta.
A parte l'incipit, il lavoro di Levy è senza ombra di dubbio un thriller dalle venature splatter e un impianto che rimanda ad alcuni film dove il tema è la tortura oppure un sadico gioco tra sconosciuti. Quindi un uomo che mi offre un sacco di soldi per costringermi a fare qualcosa che io di norma non farei e un tema che seppur di una banalità incredibile, diventa invece un vaso di Pandora da cui si potrebbero far scaturire molte idee interessanti. Non che il regista e gli sceneggiatori non ne abbiano, ma soprattutto dopo il primo atto, alcuni colpi di scena sembrano telefonati con un vuoto disarmante.
La discreta dose di tensione e il soggetto che sicuramente stuzzica, vengono frenati troppo in fretta da un impianto di prove che non hanno nulla di visivamente scioccante e per di più con un finale moralista. Forse l'unica analisi riuscita è quella di Shepard che si prende gioco dei "partecipanti" e che si diverte a sgretolare la propria umanità e la propria dignità provocando con particolare piacere i partecipanti e in cui la forza del gruppo di fronte alla prospettiva del ricchissimo premio di denaro fa crollare tutte le speranze di solidarietà.
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