Regia: Emanuel Hoss-Desmaraias
Anno: 2013
Paese: Canada
Festival: TFF 31°
Giudizio: 3/5
Mentre sta guidando ubriaco il suo spazzaneve durante una tempesta di neve, Bruce investe accidentalmente un altro uomo, uccidendolo. Preso dal panico, si nasconde in una foresta. Lo attendono un inverno durissimo e l'oppressione del senso di colpa, reso ancora più insostenibile dal fatto che, per questioni di sopravvivenza, Bruce è costretto ad affidarsi al mezzo che lo ha precipitato in questo incubo.
E'un film abbastanza insolito WHITEWASH opera prima del regista. Se non altro perchè dall'incidente scatenante si presuppone che il film proceda verso una direzione quando invece spiazza totalmente.
Un film insolito perchè è quasi tutto scandito dal montaggio molto architettato e in alcuni punti leggermente macchinoso che fa luce su tutte le scelte che Bruce fa e che allo spettatore sembrano senza senso.
Per alcuni aspetti quello che Desmaraias sembra voler sottolineare è l'inquietudine nella mente con la voce narrante di Bruce che sembra fare un compendio del suo pensiero e provando a immaginare il suo destino. D'altronde è un uomo molto sfortunato contando quello che gli succede e il passato che ritorna con la paura che venga di nuovo scoperto ubriaco alla guida.
Un uomo, uno spazzaneve e una tormenta di neve sono i tre protagonisti della vicenda. In alcuni momenti mi è venuto in mente MOON per quel senso di alienazione e della prova di sopravvivenza del protagonista.
Il Canada forse non è mai stato preso così alla lettera trasportandoci in zone impervie quasi del tutto disabitate e di una fuga nel bosco davvero a tratti appassionante e che creano quasi un survival-movie.
Ovvio alla fin fine non sembra voler dir molto e infatti il film non lo fa, ma il regista fa centro su molte cose nella pellicola e quella tana dei ghiacci da cui spia lo spazzaneve è quasi commovente.
Per essere un'opera prima, Desmaraias sceglie davvero un film atipico con un plot insolito e una messa in scena per certi versi originale.
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